Il Congo verso la criminalizzazione dell'omosessualità

Dopo l'India, anche la Repubblica Democratica del Congo pare intenzionata a criminalizzare l'omosessualità. Steve Mbikayi, membro dell'Assemblea Nazionale, ha annunciato che proporrà una legge volta a «preservare i valori africani» ed atta ad «evitare la depravazione morale e proteggere i giovani congolesi dalla morale occidentale».
Attualmente i rapporti fra persone dello stesso sesso sono legali in tutto il paese, ma il politico non nasconde che il suo desiderio di vietarli si basa sull'emulazione dell'omofobia delle nazioni confinanti: «Visto che la maggioranza dei paesi africani vieta l'omosessualità -sostiene- c'è un vuoto legale che richiede la nostra attenzione».
Insomma, tra tutti i problemi di una nazione martoriata da annidi guerra civile il governo pare abbia deciso che l'emergenza sia un divieto all'amore. Un divieto che potrebbe giungere sia dalla proposta di legge di Mbikayi, sia da quella che vuole emulare le leggi russe nell'impedire che i media possano parlare di omosessualità. L'obiettivo più plausibile è che si stia cercando di evitare che alla popolazione siano fornite informazioni che possano far scemare il sentimento omofobo attuale, sostenuto da chi basa basare le proprie certezze solo sulla propaganda e sulla convinzione che l'omosessualità venga "insegnata" e non sia innata.