Picchiato perché gay. Nuova aggressione omofoba a Roma

È stato aggredito e picchiato perché gay. Questa volta la vittima è un 20enne, aggredito nei pressi di Porta Maggiore da un uomo sui 30 anni che lo «ha colpito all'improvviso rompendogli anche gli occhiali e provocandogli contusioni varie, sino a farlo cadere mentre gli gridava "fr*cio!"». Poi, una volta rialzatosi, è stato inseguito dall'aggressore sino a quando non è riuscito a trovare rifugio in un posto di polizia. La denuncia arriva dal Gay Center che, attraverso gli avvocati della Gay Help Line, sta seguendo il caso del giovane.
Ancora una volta, dunque, Roma è risultata teatro di un'aggressione omofoba mentre dalla politica mancano risposte concrete e giungono persino richieste di moratorie che consentano di rimandare di un anno qualsiasi discussione che riguardi il fenomeno. Il bilancio tracciato dall'associazione è pesantissima: nell'ultimo anno sono state oltre 50 le aggressioni verificatesi nella capitale, a cui si sommano gli oltre cento casi di bullismo e sette casi di suicidio o tentato suicidio (ci cui solo quattro noti alle conche).
Sono inoltre oltre 20mila le richieste d'aiuto giunte alla Gay Help Line da tutta Italia, moltissime delle quali da parte di giovani che non hanno ancora fatto coming out in famiglia e che decidono di non denunciare le violenze subite per timore che i genitori possano scoprire il loro orientamento sessuale.
«Sul contrasto all'omofobia -ha commentato Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center- c'è bisogno di un sempre maggiore intervento da parte delle Istituzioni, che supporti anche l'azione dei volontari e delle associazioni. Su questo chiediamo un incontro con il sindaco Ignazio Marino e con l'assessore Cattoi. A Roma non possiamo depotenziare gli strumenti esistenti ma al contrario vanno sostenuti».