Il Ncd ai cattolici: «Le unioni civili non sono priorità neanche per le coppie gay»


Il giornale cattolico Tempi.it è noto per le sue continue campagne di disinformazione e di incitamento all'omofobia. Quasi quotidianamente sforna articoli che attaccano le persone sulla base del loro orientamento sessuale, che promuovono fantomatiche terapie riparative (cercando quindi di far passare l'omosessualità come «una scelta») o finalizzati a screditare chiunque abbia idee ritenute troppo gay-friendly.
Pare sia questo il palcoscenico dal quale il Nuovo Centrodestra ha scelto di lanciare una campagna elettorale basata sulla limitazione dei diritti anziché sulla loro estensione, così come parrebbe dimostrare un articolo recentemente apparso sul sito: una piccola nota informa che il testo è stato redatto da Emanuele Roselli (un consigliere comunale a Firenze in quota al Ncd) e questo pare spiegare il perché di affermazioni perentorie come «Angelino Alfano ha più volte ribadito che finché il Ncd sarà al governo non ci potranno essere matrimoni tra persone dello stesso sesso in Italia».
Il contenuto dell'articolo non dice nulla di nuovo: si attacca Renzi per aver reso gratuita la registrazione agli inutili registi delle coppie di fatto (sostenendo che in questo modo sono gli eterosessuali a doversi sobbarcare i costi dei gay) e di non aver mantenuto la promessa fatta ad Avvenire nel 2007 in cui garantiva che le unioni civili non erano per lui una priorità (sia mai che dopo soli sei anni già proponga un'unione ghetto, peraltro rischiando di far rimandare all'infinito una discussione sui matrimoni veri e propri).
Non mancano i passaggi in cui si cerca di mettere il proprio pensiero nella bocca altrui, arrivando a titolare che «Le unioni civili non sono priorità neanche per le coppie gay», sostenendo che l'evidenza sia dettata dal basso numero di adesioni al registro delle coppie di fatto del Comune di Firenze. Inutile dire che quelle registrazioni non sono un istituto giuridico riconosciuto (motivo che le disincentiva), così come appare contraddittorio dire che i gay non vogliono regolare la propria posizione per poi accusarli di voler disgregare la «famiglia tradizionale» (tesi che presupporrebbe proprio che molte coppie gay vogliano sposarsi).
Ma al di là delle banali affermazioni propagandistiche contro i diritti dei gay, il dato più importante viene fornito dal notare come il Nuovo Centrodestra paia intenzionato a guadagnare popolarità cavalcando l'onda del sentimento più basso ed omofobo della società (rilanciato ancor più duramente nel mondo cattolico).

Tra i commenti non manca chi accusa il Ncd di essere troppo disponibile versi i gay nella sua totale opposizione alle loro unioni (volete il carcere?) o chi imputa ai gay il «tracollo sociale e morale» dell'Italia. Naturalmente guai a contestare quello che viene detto, dato che persino i commenti più gentili e pacifici vengono accusati di essere «la prova che nell'attivismo omosessuale c'è una carica di violenza e di menzogna che dovrebbe mettere in guardia tutte le famiglie e gli uomini di buona volontà».
Ma è in mezzo a tutto quell'odio che si vedono gli effetti della propaganda di una parte della stampa cattolica. C'è chi dice che i gay «pretendono di avere un matrimonio quando il matrimonio è tra uomo e donna, e per raggiungere le loro pretese sono pronti a mettere a ferro e fuoco la nostra comunità, a rendere infelici generazioni di bambini, a sfruttare le donne con gli uteri in affitto, a ricorrere alla fecondazione artificiale». C'è chi li vuol "curare" («ma non vogliono» si lamenta) o chi si sente chiamato a seguire la missione di «salvare quanti più bambini, donne ed anziani possibile dalla loro malvagità».
Insomma, motivazioni serie non esistono e si cerca sempre e solo di ricorrere a scuse e sentito dire per giustificare la propria omofobia. Forse più esplicito è chi sostiene che «l'unica cosa che mi conforta è che sono una minoranza, e presto o tardi saranno ricacciati nell'oblio dal quale sono venuti fuori», mostrandosi nostalgici verso l'epoca in cui i gay erano costretti a nascondersi e sottolineando come l'unico interesse sia quello di non essere messi a conoscenza dell'esistenza di altri orientamenti sessuali.
Non manca anche il gay (probabilmente un profilo falso, ndr) pronto ad asserire che «ho intrattenuto relazioni omosessuali, ma adesso, con l'aiuto di un'ottima terapia riparativa ne sto gradualmente venendo fuori». Poi, dopo aver messo tra virgolette i termini «relazione amorosa» (si sa che l'amore è solo eterosessuale e che i gay fingono, ndr), afferma di essere stato costretto «costretti a fare tutto in gran segreto per paura delle ritorsioni della lobby». Insomma, tutti i gay sarebbero etero che sono costretti a far sesso con altri uomini perché una «lobby» gli impone di farlo contro la loro volontà... e naturalmente l'orientamento sessuale è da ritenersi una scelta.
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