E se i gay fossero semplicemente mancini?


Tutti noi conosciamo benissimo le argomentazioni portate avanti dagli omofobi, ma per capirne l'assurdità forse basterebbe provare a guardare come certe affermazioni non risultino altro che la brutta copia di quelle già sostenute in passato a fronte di situazioni molto simili.
Un esempio ci viene fornito dai mancini: anche di loro si hanno testimonianze che affondano le radici nella preistoria, la loro percentuale è rimasta pressoché immutata nel corso dei secoli (si parla del 7-10% della popolazione totale) e la loro accettazione sociale non sempre è stata così facile (non a caso la parola "mancino" deriva infatti dal latino "mancus" ed è sinonimo di mutilato e storpio).
Per secoli la Chiesa ha considerato la sinistra come la «mano del diavolo», degli «invertiti» e dei «rovesciati», motivo per cui i bambini venivano rigorosamente costretti a scrivere con la mano destra. La parola d'ordine era «si può cambiare» e le punizioni corporali erano il mezzo con cui li si voleva "guarire" dalla loro diversità (nel secolo scorso la Francia si introdusse l'abitudine di legare la mano sinistra dietro alla schiena durante i dettati di scuola).
Non mancava una giustificazione biblica a quelle azioni: «La mente del sapiente si dirige a destra e quella dello stolto a sinistra», si legge nell'Ecclesiaste (X,2). Molti sacerdoti si spinsero anche a sostenere che la sinistra fosse la mano con cui Eva colse la mela del peccato.
La scienza non è stata certo da meno: il mancinismo era considerato una devianza, negli anni '20 fu associato alla demenza e negli anni '40 fu messo in relazione con la dislessia. Esimi professori si prestarono a quella tesi, come il britannico E. T. Wrebster che nel 1913 presentò una ricerca che, sulla base di non meglio precisati dati scientifici, sosteneva come vi fosse una «maggiore diffusione dei mancini tra i neri e i selvaggi rispetto alle società civilizzate».
Solo a patire dagli anni '70 si è iniziato a considerarlo una caratteristica individuale, abbattendo l'uso di imporre ai bambini l'uso della mano destra. Una conquista non certo globale se si come come tutt'ora nei paesi musulmani ci si possa lavare e mangiare esclusivamente con la mano destra (mentre quella sinistra -considerata impura- è riservata alla sola pulizia delle parti intime).
Ciò non toglie che ancor oggi non manchino casi in cui insegnanti o familiari sprovveduti tentino di contrastare il manifestarsi del mancinismo attraverso atti che possono provocare una serie di interferenze tra i due emisferi cerebrali e, conseguente, possono portare al manifestarsi si incertezza, discordanza funzionale e comportamentale. Se il contrasto avviene nelle prime fasi dello sviluppo, il rischio è si produrre gravi danni alla strutturazione dell'attività motoria o il manifestarsi interferenze con l'organizzazione psicologica complessiva.
Se si prova a sostituire la parola "mancini" con "omosessuali", l'intero discorso parrebbe scritto oggi. L'unica differenza, forse, è che ai tempi nessuno si spinse a sostenere che l'essere mancini fosse una minaccia per i destrosi o che l'uso della mano sinistra costituisse una «promozione del mancinismo»...
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