Marcello Veneziani su Il Giornale: «La Russia è la patria della religione e della famiglia»


«Chi l'avrebbe mai pensato fino a pochi anni fa che Mosca, la capitale mondiale dell'ateismo e del collettivismo, sarebbe diventata la patria della religione e della famiglia? I miracolosi rovesci della storia. Trentamila nuove chiese, seicento nuovi monasteri, e poi drastica diminuzione degli aborti, aiuti per la gravidanza, diecimila dollari a chi fa il secondo figlio e terra a chi ha tre figli, vasti movimenti popolari in difesa della famiglia e della vita. Tutto questo viene ridotto dai media globali all'omofobia, con Luxuria in transito dal comunismo all'omunismo». È quanto scritto da Marcello Veneziani nella rubrica "cucù" de Il Giornale.
I dati riportati sono stati forniti dall'ambasciatore russo all'Onu, Alexey Komov, durante un incontro organizzato da Pro Life (una tra le principali associazioni italiane che si battono per impedire il riconoscimento delle unioni gay e che si oppone all'approvazione di una legge contro l'omofobia), m tanto è bastato a Veneziani per sostenere che la Russia sia diventata l'«esempio del Paese ateo e totalitario che riscopre la famiglia e la religione». Secondo lui, infatti, «la storia non ha una sola direzione obbligata e riserva sorprese. E se l'alternativa sono i Paesi Bassi, ieri l'Olanda oggi il Belgio con l'eutanasia estesa ai bambini, vien voglia di dire: meglio russi che morti».
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