Russia: il CIO difende l'espulsione di Luxuria. E sul web spunta il video choc dell'arresto delle Pussy Riot


«Noi chiediamo a chiunque di protestare da qualche altra parte, perché i giochi non sono il luogo adatto per dimostrazioni simili». È con queste parole che Mark Adams, portavoce del Comitato Olimpico Internazionale, ha deciso di difendere la decisione delle autorità russe di espellere Vladimir Luxuria per aver infranto le leggi sulla cosiddetta «propaganda omosessuale».
La presa di posizione giunge proprio in un momento in cui è molto ala la preoccupazione di chi teme che la fine dei giochi possa spegnere i riflettori sulla vicenda, condannando l'intera comunità lgbt locale ai soprusi di un Paese che ha più volte ribadito di non voler rispettare il loro diritto all'esistenza. Insomma, chiedere che le proteste siano fatte in un altro luogo o in un altro tempo è come chiedere di manifestare richiusi in uno stanzino dove nessuno possa sentire...
Intanto dalla Russia giungono anche le prime drammatiche immagini dell'arresto di due componenti delle Pussy Riot (Maria Alyokhina e Nadezhda Tolokonnikova). Scarcerate lo scorso dicembre dopo due anni di prigionia, si erano recate a Sochi per rinnovare il loro dissenso nei confronti di Putin. Ad accoglierle c'era la polizia, pronta ad assalirle, a prenderle a cinghiate e a picchiarle brutalmente con inaudita violenza. Le due ragazze sono state poi caricate su un'auto e portate via mentre la polizia è passata a malmenare indiscriminatamente i presenti che hanno assistito alla scena.
Ecco contro cosa stava protestando Luxuria ed ecco cosa il CIO chiede che sia messo in secondo piano a fronte degli interessi economici legati alla manifestazione. Il tutto mentre è lo stesso villaggio olimpico a fare da scenario a queste violenze.

Clicca qui per guardare il video dell'arresto.
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