Angelino Alfano: «Niente mutui ai gay. le risorse non possono che essere destinate alle famiglie normali»


«Io non sono omofobo, ho molti amici gay, ma le risorse non possono che essere destinate alle famiglie normali e ai giovani che cercano lavoro». Così Angelino Alfano, nel corso del il convegno del Nuovo centrodestra, ha bocciato l'idea del governo Crocetta di concedere mutui alle coppie gay.
Ancora una volta, dunque, il leader politico torna a formulare un discorso in cui si auto-assolve da qualsiasi accusa di omofobia prima di lanciare il suo attacco omofobo, scegliendo anche termini offensivi come quelli per cui la "normalità" sarebbe solo quella delle coppie eterosessuali.
Il Ncd non è nuovo ad affermazioni simili e già lo scorso febbraio Sacconi precisò come le risorse statali debbano essere destinate solo agli eterosessuali. Il quadro che ne esce è una situazione in cui la politica di destra pare voglia rendere i gay dei cittadini di serie b che siano soggetti a tutti gli obblighi pur senza beneficiare di alcun diritto: i giovani gay doveranno arrangiarsi a trovare il modo di indebitarsi per la loro casa, mentre le loro tasse serviranno ad agevolare i loro coetanei eterosessuali. Allo stesso modo le trattenute serviranno a pagare la pernione una di reversibilità che Giovanardi ha già precisato non dovrà mai essere un loro diritto.
Inutile dirsi, in questo caso i figli (un argomento sempre sbandierato in questo casi) c'entrano poco o nulla dato che quei benefici sono previsti anche per tutte le coppie eterosessuali che non ne hanno e che mai ne vorranno, motivo per cui non è difficile ritenere che l'unico impedimento sia dettato dal tentativo di introdurre una discriminazione di stato che renda i gay una sorta di bestiame destinato a produrre reddito per garantire i diritti altrui.
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