Un pastore statunitense: «Gesù lapiderebbe i gay»


Mentre il mondo è rimasto scioccato dinnanzi alla decisione del sultano del Brunei di introdurre la pena di morte mediante lapidazione per i gay che vivono nel Paese (anche quelli che non praticano sesso), un pastore cristiano statunitense è sceso in campo per difendere quella scelta e per sostenere che non uccidere brutalmente gli omosessuali sia contro la volontà di Dio.
Il suo messaggio è stato affidato si uno di quei pannelli che solitamente si trovano dinnanzi alle chiese statunitensi, sul quale ha fatto scrivere: «Gesù lapiderebbe i gay. La lapidazione è ancora legge». A corredo ha anche indicato i versetti biblici che secondo lui dovrebbero sostenere quella tesi: Matteo 5:17-19, Levitico 20:13, Deuteronomio 17:5-7 e Giovanni 8:1-11.
Naturalmente poco importa se una lettura così letterale porterebbe condurre a condanne anche per chi osa solo mangiare un crostaceo, così come è poco chiaro il perché si sia scelto di citare la parabola in cui Gesù condanna le lapidazioni... ma a far comprendere che non si tratta di una provocazione è lo stesso pastore che, attraverso un video di chiarimento pubblicato su Internet, ha rilanciato: «I cristiani che rifiutano la lapidazione dei gay difendono l'anarchia. Lapidare gli omosessuali è legge, è un ordine».
A sottolineare il sentimento omofobo di James Manning c'è anche la controffensiva che lanciò qualche settimana fa, quando sostenne che Barack Obama sia colpevole di aver «liberato il demonio gay sugli uomini neri». Secondo lui, infatti, le donne di colore devono temere l'omosessualità perché «un gay bianco potrebbe rubare il vostro uomo». Insomma, follia pura dettata da un brutto mix di omofobia e razzismo.

Via: AfterSantana
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