Il Mississippi legalizza la dicriminazione dei gay sulla base delle proprie credenze religiose


Dopo essere approdato in aula poco più di un mese fa, il Religious Freedom Restoration Act è ora legge. La Camera e il Senato del Missisipi, infatti, hanno approvato la norma che consente ai commercianti di potersi eleggere a giudici morali dei propri avventori, potendo decidere se rifiutare di fornire bene o servizi a quanti non siano conformi ai principi dettati dalle proprie credenze religiose.
Anche se la norma fa enormi giri di parole, l'obiettivo è di colpire i gay e di permettere agli estremisti cattolici di poterli cacciare dai propri negozi senza incorrere in alcun rischio di essere multati, soprattutto qualora volessero organizzare le proprie nozze o altri eventi dedicati alla propria famiglia. Questo, perlomeno, sino a quando qualcuno non si appellerà ad un qualche altra fede religiosa per poter ampliare la lista di persone discriminate.
Attualmente la legislazione del Mississippi non prevede alcuna norma che vieti la discriminazione dei gay e l'approvazione del Religious Freedom Restoration Act non potrà che peggiorare la situazione.
Al momento non si sa ancora se il governatore dello stato, Phil Bryant, ha intenzione o meno di firmare la legge.
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