Uganda: quando il re degli omofobi viene accusato di promuovere l'omosessualità...


Il pastore Martin Ssempa è noto come una delle figure più omofobe dell'Uganda. Negli anni si è sempre coperto dietro lo scudo del cristianesimo per fomentare l'odio nei confronti dei gay, risultando tra i principali sostenitori della criminalizzazione dei rapporti fra persone dello stesso sesso (per di più richiedendo a gran voce la pena di morte e non l'ergastolo).
Sostenne pubblicamente che tutti gli omosessuali mangiano escrementi, andò in tv a mimare dei rapporti gay utilizzando frutta e verdura e nel 2010 si spinse a proiettare in chiesa un film pornografico gay soffermandosi ad illustrare le varie scene ai fedeli.
Ed è proprio la sua abitudine di mostrare film porno (generalmente appartenenti al filone sado/maso) e di mimare rapporti gay ad essergli costato l'accusa di essere un promotore dell'omosessualità. A sostenerlo è Paul Kaliisa della Mbarara University of Science and Technology, secondo il quale tutta la serie di dettagli da lui forniti non avrebbero avuto lo scopo di condannare l'omosessualità, ma quello di fornire ai gay le istruzioni su come consumare rapporti sessuali fra di loro. Secondo l'uomo, infatti, il pastore sarebbe reo di «offrire consigli gratuiti che hanno creato più gay più di quanti non ne abbia sconfitti».
Vien da sé che la visione di un film non rende gay, così come pare assurdo sostenere che servano delle "istruzioni" per capire come far sesso con un'altro uomo... ma in un Paese che ha fatto dell'omofobia la propria bandiera è altro il rischio che la disinformazione creata possa tornare come un boomerang.
Ma nella cecità dell'omofobia anche le assurde teorie sostenute da Ssempa possono essere fraintese, al punto da accusarlo di essere «il principale promotore dell'omosessualità in Uganda» nonostante le sue parole fossero visibilmente volte a creare disinformazione e gettare discredito.
La storia pare volerci anche mettere in guardia su come la propaganda possa finire con il rivoltarsi su chi l'ha creata, così come la legittimazione dell'odio immotivato richia di permettere a chiunque di poter rivolgere accuse verso chiunque.

Via: AfterSantana
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