Ascoli: il preside boccia il comunicato studentesco contro l’omofobia: «A me i gay fanno schifo»


«A parte il fatto che è contro natura, non è possibile che un essere umano possa amare un altro essere umano dello stesso sesso, a me fa schifo. Secondo: non hai la facoltà di mandare circolari. Posso farlo solo io e siccome non mi interessa quello che pensi non lo farò». Secondo quanto denunciato da un'associazione studentesca, è questa la gravissima risposta con cui la preside del Liceo Linguistico di Ascoli Piceno avrebbe rifiutato il permesso al rappresentante d'istituto di diffondere un comunicato finalizzato a condannare ogni forma di discriminazione in occasione della Giornata Internazionale contro l'Omofobia.
«Buongiorno a tutti -recitava il testo proposto- volevamo informare gli alunni dell'importanza di questo giorno, 17 maggio. Oggi è la giornata internazionale contro l'omofobia. L'omofobia è la paura e l’avversione irrazionale nei confronti dell’omosessualità e di persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali basata sul pregiudizio. In occasione di questa ricorrenza vorremmo lasciare una riflessione a tutti: è giusto che nel 2014 qualcuno non debba avere il diritto di scegliere chi amare? È importante per noi informare per poi discuterne insieme in qualsiasi momento su queste tematiche. L'omofobia è una limitazione di libertà e di scelta per la persona in quanto tutti dovremmo sentirci padroni della nostra vita. Auguriamo a tutti i nostri compagni una buona giornata all’insegna del buonsenso e del rispetto e solidarietà reciproci».
La Rete degli Studenti Medi ha immediatamente condannato l'accaduto: «Tali dichiarazioni non fanno che sconvolgere quel ruolo educativo di fondamentale importanza: il preside. Prima di tutto noi della Rete degli Studenti Medi denunciamo quella mancanza di neutralità nel pensiero che non permette un libero sviluppo delle idee tra gli studenti, creando un ambiente chiuso e oppressivo. In secondo luogo richiediamo con forza che ci sia un rapporto paritario tra studente ed educatore in una compresenza di doveri e diritti reciproci. Non rientra nei reali poteri decisionali di quest'ultimo, infatti, ostruire le iniziative degli studenti, purché queste non limitino e non sovvertano il regolamento d'Istituto. E non è questo il nostro caso. In conclusione ci appelliamo alle istituzioni locali, regionali e/o provinciali, affinché prendano provvedimenti in merito».
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