Essere gay in Giamaica
Krissy ha vissuto sulla propria pelle gli attacchi violenti che la società giamaicana riserva alla comunità gay. È stata cacciata da casa ed ora vive, in compagnia di un gruppo di omosessuali e transessuali, all'interno di un vecchio canale di scolo progettato per raccogliere l'acqua piovana. Ma persino lì non mancano le incursioni delle autorità locali e le continue minacce di sgomberi.
È questa la storia raccontata in un documentario prodotto da Channel 4 che verrà trasmesso oggi in Inghilterra.
In un Paese che prevede 10 anni di reclusione per i gay e dove 85% dei giamaicani pensa che l'omosessualità sia immorale, la vita può essere un vero calvario per le minoranze sessuali. Il tutto nel pieno disinteresse del governo che, nonostante drammatico degli attacchi omofobici e transfobici, è tutt'ora pronto a sostenere che le discriminazioni verso la comunità lgbt non siano superiori ai crimini d'odio verso qualsiasi altra realtà. Il primo ministro Portia Simpson-Miller promise di rivedere la norma sull'incarcerazione dei gay ma poi, una volta insediatosi, affossò la sua stessa proposta sostenendo che «non era una priorità».
Per molti gay giamaicani una vita nell'ombra o il suicidio appaiono come le uniche via d'uscia...
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