I vincitori del 29° Torino Gay & Lesbian Film Festival


La giuria del 29° TGLFF ha deciso di assegnare il premio "Ottavio Mai" per il miglior lungometraggio al film svizzero "Der Kreis" (The Circle) di Stefan Haupt, definendolo «un film che con un sapiente linguaggio cinematografico racconta, tra la realtà e la finzione, in maniera toccante, vera, il difficile cammino di due uomini, di una comunità, nel cuore dell'antica Europa, per arrivare a vedere finalmente riconosciuti i diritti alla libertà dell'amore». Una menzione speciale è stata riservata anche al film cubano "La partida" (The Last Match) di Antonio Hens: «Con un linguaggio cinematografico tagliente e contemporaneo -si legge nella motivazione- racconta, come in una tragedia shakespeariana, una storia di menzogne, degrado, violenza, morte in una terra di grandi rivoluzioni e antiche rigidità, dove alla fine vince però il grido inevitabile dell'amore». Il premio del pubblico è stato conferito alla pellicola brasiliana "Hoje eu quero voltar sozinho" (The Way He Looks) di Daniel Ribeiro.
Per quanto riguarda la sezione documentari, la giuria ha premiato il francese "Violette Leduc: la chasse à l'amour" (Violette Leduc, in Pursuit of Love) di Esther Hoffenberg «per aver saputo raccontare con fascinoso linguaggio documentaristico il coraggio della parola di Violette Leduc in un'epoca maschilista quasi quanto quella attuale».
Una menzione speciale è stata riservata all'inglese "Rebel Menopause" di Adele Tulli «per averci ricordato che anche le donne hanno il diritto di invecchiare e di avere le rughe». A quest'ultima opera è stato assegnato anche il premio del pubblico.
Il premio per il miglior cortometraggio è stato conquistato dal canadese "For Dorian" di Rodrigo Barriuso con la seguente motivazione: «Per l'originalità del tema, l'omosessualità di un adolescente down, trattato in modo ironico e commovente».
Una menzione speciale è stata riservata al tedesco "Das Phallometer" (The Phallometer) di Tor Iben, «poiché riesce a trattare un tema molto delicato, il trattamento umiliante dei rifugiati politici gay nella Repubblica Ceca, in modo assolutamente geniale e sintetico». Il premio del pubblico è stato assegnato allo svedese "Ett Sista Farväl" (A Last Farewell) di Casper Andreas.
Per quanto riguarda i premi speciali, il Queer Award è andato al tedesco "Ich fühl mich Disco" (I Feel Like Disco) di Alex Ranisch («La Giuria si è innamorata di un film dallo stile fresco e personale, che evita le trappole della banalità rendendo verosimile il surreale»), mentre il Premio DAMS è stato conquistato all'olandese "20 leugens, 4 ouders en een scharrelei" (20 Lies, 4 Parents and a Little Egg) di Hanro Smitsman.
2 commenti