Il sottosegretario Toccafondi rassicura Radio Vaticana e condanna il libro sull'amore gay


Continua a tener banco la vicenda della denuncia che la associazioni cattoliche Giuristi per la Vita e Pro Vita Onlus hanno presentato nei confronti di due insegnanti del Liceo Giulio Cesare di Roma, contestati per aver suggerito agli studenti la lettura del libro "Sei come sei" di Melania G. Mazzucco.
Se la presa di posizione del il ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini (schieratasi a favore della scuola e degli insegnanti) poteva dare l'illusione di vivere in un Paese civile, è il sottosegretario all'Istruzione Gabriele Toccafondi (Ncd) a riportarci alla dura realtà.
L'uomo, noto per essersi vantato di aver bloccato la distribuzione agli insegnanti dei libretti anti-omofobia elaborati dall'Unar, è accorso ai microfono di Radio Vaticana per sostenere che «sulla scuola qualcuno sta giocando una battaglia ideologica. L'appello che sto continuando a fare, che mi sento di dover rifare su questo episodio, è di non giocare, sulla pelle dei nostri ragazzi e dei nostri bambini, battaglie ideologiche. Il problema educativo, l'emergenza educativa del nostro Paese ha bisogno di molta attenzione e di molto lavoro, ma non ha assolutamente bisogno di queste battaglie».
Che cosa ci sia di ideologico nel far conoscere ai ragazzi l'esistenza dell'omosessualità non è chiaro, ma il politico ha sostenuto che «è l'articolo 30 della nostra Costituzione che mette al centro del rapporto educativo i genitori. È diritto-dovere di genitori istruire ed educare i figli. Quindi, è chiaro e ovvio, per quanto mi riguarda, che tutto ciò che entra nelle scuole deve essere prima rivisto, vagliato dal rapporto di fiducia educativo, che c'è da sempre tra i genitori e gli insegnati».
Vien da sé che se un genitore volesse insegnare al figlio che la Terra e piatta, in virtù di queste dichiarazioni c'è da aspettarsi che il sottosegretario accorra prontamente per impedire che nell'intera scuola si possa parlare di un pianeta tondo. In caso contrario parrebbe evidente che l'obiettivo sia quello di impedire che solo certi temi non possano essere affrontati.
Nel frattempo il sottosegretario ha promesso l'avvio di un'istruttoria nei confronti dei docenti del liceo romano.

D'altro canto la stessa Radio Vaticana pare aver dettato la tesi da sostenere, tant'è che nel presentare la notizia si sono fornite solo certezze assolute. «Il rischio è che ancora una volta la scuola sia ridotta a campo di battaglia ideologico -dichiara lo speaker nel suo cappello introduttivo- Il libro in questione è "Sei come sei" di Melania Mazzucco che contiene un passaggio sul rapporto fra due omosessuali, un passaggio che è a tratti pornografico».
Ebbene, secondo il dizionario Garzanti, la pornografia è una «trattazione o rappresentazione, in scritti, disegni, fotografie, spettacoli, di temi o soggetti osceni, fatta senza altro intento che quello di stimolare eroticamente i fruitori». È difficile ritenere che chiunque abbia letto il passaggio incriminato possa essere stato stimolato eroticamente da una descrizione così vaga (per stimolare la fantasia sarebbe necessario fornire qualche dettaglio in più, ndr) e quindi l'assunto presentato ha tutta l'aria di essere un falso volto solo a fornire una tesi preconfezionata agli ascoltatori.
Ma a legittimare quelle parole ci ha pensato Giuseppe Amato, presidente dei Giuristi per la Vita, che ai microfoni della radio ha sostenuto l'esistenza «di un imbarazzo da parte del preside e degli insegnati» (pare quasi un'ammissione di colpa, anche se nessun'altra fonte ne parla) e di «un clima di caccia alle streghe nei confronti dei genitori che hanno segnalato il caso» (ancora una volta cercando di invertire il ruolo fra vittime e carnefici).
La radio non si è fatta mancare neppure il commento di Rosalba Candela, presiederete dell'Unione Insegnanti Cattolici, pronta a sostenere che: «Il tema dell'omofobia va trattato ed affrontato nelle scuole ma in maniera diversa. Occorre una formazione dei docenti». Peccato che la formazione sarebbe dovuta avvenire con il materiale informativo e con i corsi che Toccafondi ha bloccato.

Insomma, siamo alle solite. Attraverso scuse sempre più ridicole si continua a bocciare ogni iniziativa (nasconde dietro un «bisognerebbe fare altro» senza mai specificare nulla di concreto) si finisce con il mantenere invariata la situazione, permettendo così all'omofobia di diffondersi e di mietere sempre nuove vittime. In fondo sono quelle persone che hanno cercato di diffondere un'ideologia malata in cui l'omosessualità è stata spacciata quasi come una "malattia" contagiosa, il fatto che ora si chieda che le persone indottrinate possano imporre quel pensiero non fa che mostrare una logica perversa e tutt'altro che salubre.
Curioso è anche come i personaggi coinvolti siano pronti a sostenere che non si possa parlare di omosessualità in assenza di un contraddittorio (in pratica non si può dire che l'essere gay sia natura se non c'è qualcuno pronto a rilanciare pregiudizi, insulti ed offese), ma poi non ci si fa problemi a proporre solo dichiarazioni a senso unico quando si tratta di attaccare la comunità gay.
7 commenti