Paolo VI verso la canonizzazione. E c'è chi ricorda le voci riguardo alla sua presunta omosessualità


A pochi giorni dalla canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, giunge la notizia della probabile canonizzazione di Paolo VI. I cardinali e vescovi del dicastero per le Cause dei Santi hanno infatti sostenuto che l'inspiegabile guarigione di un bambino non ancora nato sia da attribuirsi alla sua intercessione.
Secondo la ricostruzione del postulatore, nel 2001 ad una donna statunitense al quinto mese di gravidanza venne prospettata la possibile morte del feto o di gravi malformazioni dovuti alla presenza di liquido nell'addome e l'assenza di liquido nel sacco amniotico. I medici le suggerirono di interrompere la gravidanza, ma lei si rifiutò e si rivolse ad una suora che pregò per l'intercessione di papa Montini. Il bambino nacque in situazioni di salute discrete, motivo per cui la Chiesa ha scelto di parlare di "miracolo".
Ben meno gradite ai palazzi vaticani, però, sono le voci che riguarderebbero la sua presunta omosessualità. Il suo outing è attribuito a Roger Peyrefitte che, in risposta a una condanna dell'omosessualità da parte del papa, nel 1976 parlò di una relazione tra Montini e l'attore Paolo Carlini (ai tempi, un volto noto della televisione). L'ipotesi è che la loro relazione abbia avuto inizio ai tempi dell'episcopato ambrosiano, proseguendo poi anche dopo l'elezione pontificia a causa di un presunto ricatto che l'attore avrebbe messo in atto nei confronti del pontefice. Anche Biagio Arixi, amico del Carlini, ne parlò nel suo libro "Peccati scarlatti", così come le voci vennero poi riprese vent'anni dopo anche in un libro di Franco Bellegrandi, un tempo guardia d'onore del pontefice e corrispondente dell'Osservatore Romano, che raccontò come l'attore avesse libero accesso alle stanze del papa a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Parlando si sé in terza persona, Montini corse ai ripari e negò il tutto durante la Quaresima di quell'anno anno: «Noi sappiamo che il nostro Cardinale Vicario e poi la Conferenza Episcopale Italiana vi hanno invitati a pregare per la nostra umile persona, fatta oggetto di scherno e di orribili e calunniose insinuazioni di certa stampa, irriguardosa dell'onestà e della verità». La sua presa di posizione, però, non bastò a far cessare le negazione (in fin dei conti la negazione sarebbe sembrata dovuta a chiunque data la sua posizione e i tempi in cui ha avuto luogo pontificato).
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