La Slovacchia modifica la sua Costituzione per vietare espressamente i matrimoni gay


Con 102 voti a favore e solo 18 contrari, il Parlamento slovacco ha approvato una modifica costituzionale che inserisce un esplicito divieto ai matrimoni gay. L'emendamento è stato sostenuto anche dai socialdemocratici al governo dopo che il Partito Democratico Cristiano aveva minacciato ostruzionismo in caso di stralcio della loro richiesta, portando così ad un articolo che vieta esplicitamente l'uso del termine «matrimonio» riferito a coppie dello stesso sesso, sostenendo anche che «sarà impossibile accedere ai diritti e ai doveri connessi con il matrimonio attraverso unioni legali diverse da quelle fra un uomo e una donna».
La discussione dell'emendamento ha avuto luogo a porte chiuse, evitando qualsiasi possibile discussione pubblica del tema.
Ulrike Lunacek, co-presidente dell'Intergruppo LGBT, ha commentato: «Questo emendamento non "difende" matrimonio: il suo unico scopo è quello di limitare i diritti delle coppie gay e lesbiche. Avrà anche conseguenze per tutte le altre forme di famiglie, come i genitori single o coppie non sposate. Sono costernata dal risultato della votazione, così come dal modo antidemocratico in cui l'accordo è stato concepito dietro le quinte. Questo dimostra quanta paura avessero i partiti di un dibattito pubblico. Un dibattito pubblico avrebbe provocato una protesta forte contro una mossa così retrograda».
Anche Michael Cashman, co-presidente dell'Intergruppo LGBT, ha duramente criticato la scelta: «L'uguaglianza è l'elemento caratterizzante di una società civile e inclusiva. Mentre i socialdemocratici sono stati una forza determinante nel promuovere l'uguaglianza per tutti in molti Paesi, in Slovacchia lo SMER (il partito socialdemocratico slovacco, ndr) ha deciso di allearsi con i conservatori per fini populistici. È una vergogna. Dovrebbero vergognarsi nell'aver calpestato i valori che sostengono di difendere».
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