California: la Corte Costituzionale si esprime a favore del divieto di imporre "terapie riparative" ai minori


Nel settembre del 2012 la California approvò una legge che vietava di sottoporre i minorenni alle fantomatiche "terapie riparative" dell'omosessualità. La Liberty Counsel fece immediatamente ricorso, sostenendo che quella norma infrangesse il primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti (che sancisce il diritto alla libertà di parola e alla libertà religiosa) nonché il diritto dei genitori a «dirigere l'educazione» dei propri figli. Tale mossa impedì l'entrata in vigore della norma (previsto per il 1° gennaio 2013) in attesa di un pronunciamento da parte della Corte Suprema.
Ora la decisione è arrivata: la Corte d'Appello ha deciso di respingere il ricorso, sostenendo che il divieto a tali pratiche non infrange alcun diritto costituzionale. Ora quella norma potrà finalmente entrare in vigore.
La sentenza avrà probabilmente conseguenze anche sulle sorti del governatore del New Jersey, Chris Christie, che è stato citato per aver «vitato la castità» dopo aver approvato una norma che vietasse la pratica di terapie riparatevi sui minori. A trascinarlo in tribunale nell'agosto del 2013 furono i membri del National Organisation for Marraige, sostenitori della teoria che la legge approvata vietasse ai genitori di imporre ai figli una vita secondo i loro presunti valori biblici (ossia il cambio forzato dell'orientamento sessuale naturale o la condanna alla castità attraverso appositi corsi di convincimento).
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