Il Consiglio della Regione Lombardia ha approvato la mozione 263 per «la tutela della famiglia naturale»


Il Consiglio della Regione Lombardia ha ha approvato la mozione 263, dal titolo "Iniziative per la tutela della famiglia naturale" e volta a sancire «la propria opposizione a qualunque tentativo di introdurre nell'ordinamento giuridico disposizioni normative tali da alterare la stessa struttura della famiglia, comprimere i diritti dei genitori all'educazione dei propri figli, ignorare l'interesse superiore dei minori a vivere, crescere e svilupparsi all'interno di una famiglia naturale».

Durante il dibattito in aula, il consigliere Massimiliano Romeo ha sostenuto il verificarsi nelle scuole di «episodi che nulla hanno a che vedere con il combattere la discriminazione. Non comprendiamo che senso abbia l'introdurre nelle scuole delle fiabe che invitano a contrastare quello che è il concetto di famiglia naturale». Tra gli esempi riportati c'è il romanzo della Mazzucco suggerito ai ragazzi del liceo Giulio Cesare di Roma, a suo dire a «forte impronta omosessualita e a tratti pornografico» che «incita all'omosessualità». La tesi sostenuta è che «coloro che sono stati ingiustamente discriminati in passato ora vogliono discriminare gli altri in segno di vendetta» dato che «è in atto un tentativo di imporre un modello di società ben definito. Questa è la verità. Oggi si vuole educare i ragazzi all'omosessualità».
Secondo la consigliera Bandini (gruppo misto), si vuole «esaltare l'omosessualità e la vita gay», portando alla perdita del valore del ruolo paterno che risulterebbe «attaccato nella sua autorità». La famiglia che lei reputa protetta dalla Costituzione è solo quella in cui «una madre genera il figlio e il padre lo responsabilizza».
Il consigliere Carugo (Ncd) ha sostenuto che stiamo andando alla deriva ed è necessario inserire il «fattore famiglia» in ogni provvedimento emanato dalla Regione al fine di favorire la «famiglia naturale».

La consigliera Nanni (M5S) ha sostenuto che la mozione «tradisce i fatti e dietro le false parole» al solo fine di «perpetrare discriminazioni» a scopi politici. Dopo aver sottolineato come la mozione avesse alcuna urgenza, ha sottolineato come sia arrivata proprio subito dopo il gay Pride e il patrocinio concesso all'evento da parte della Regione. Contestando il parere espresso dai colleghi, la ha anche precisato che «Siete voi volete imporre un modello di famiglia che chiamate "naturale" mentre invece le tipologie familiari non si limitano alle coppie sposate», tant'è che la Legge Regionale ha norme «che tutelano la famiglia di fatto» e vanno in una direzione opposta a questa mozione.
La Nanni ha anche sostenuto che «una mozione così piena di falsità ed interpretazioni oggettive ci rende ridicoli davanti ai cittadini e alle istituzioni internazionali», come nel voler sostenere che l'Unione Europea voglia insegnare «masturbazione infantile precoce», un atto naturale che non va certo insegnato e che nei documenti vuole solamente essere gestito senza «insegnare ai bambini che non si diventa ciechi, così come l'Italia vorrebbe».
Le proteste della Lega (che in segno di protesta si sono tolti la giacca) hanno poi imposto alla consigliera di doversi togliere la maglietta di Arcigay ch indossava a sostegno della comunità lgbt.

Il consigliere Saggese (Maroni Presidente) ha invitato ad individuare una data per la celebrazione di una nuova Festa della Famiglia Naturale ed ha dichiarato: «Siamo contro ogni discriminazioni ma bisogna fare attenzione a non discriminare chi è considerato un soggetto discriminante».
Il consigliere Fermi (FI-Pdl) ha sostenuto che alcuni avvenimenti hanno portato al «completo abbandono del tema cardine della nostra società che è la Famiglia», pur puntualizzando che «la famiglia naturale è quella composta da un uomo e una donna e da un uomo che è fatto in un certo modo e una donna che fatta in un certo modo». I gay «non sono famiglie ma sono solo coppie. Un conto è la famiglia e un conto sono le coppie». Il consigliere ha anche sostenuto che le scuole «discriminano la famiglia naturale» ed ha riservato critiche alla pubblicità (citando quella della Findus, definendola «un'esagerazione»).
Il consigliere De Corato (Fratelli d'Italia) ha affermato che la nostra Costituzione parla di «famiglia» e non di «famiglie» (al plurale), motivo per cui è necessario riconoscerne un unico modello. Ha inoltre dichiarato: «Questo non vuol dire che siamo per le discriminazioni, ma non si può distruggere il valore delle famiglie. Vent'anni fa il gay pride aveva una ragione, ora non ce l'ha più... dove sono queste discriminazioni? Ora sono gli eterosessuali ad essere discriminati [...] Ormai la normalità non è più vista come un valore e i bambini si sentiranno a disagio ad avere un padre e una madre naturali»
Il consigliere Carra (Pd) ha ricordato come una Festa della Famiglia ci sia già e non si capisce se «questa dovrebbe essere "La festa della famiglia tra uomo e donna fondata sul matrimonio"». Riguardo alla citazione della Costituzione, ha raccontato come i costituenti avessero scelto una definizione pregiuridica di famiglia in contrapposizione alle discriminazioni e i distinguo del fascismo, motivo per cui Aldo Moro sottolineò come la «famiglia naturale» fosse la «famiglia razionale». Da qui Carra sostiene che «la nostra Costituzione non vieta le famiglie non unite in matrimonio, ma privilegia quest'ultime». Carra ha annunciato anche l'astensione dal voto del Partito Democratico.

L'assessore Cantù ha parlato di «sacralità della famiglia» ed ha bollato come «folklore» i Gay Pride, sostenendo che «Se la natura non ha previsto che due persone dello stesso genere possano fare un figlio, un motivo ci sarà. Un bambino può ricevere amore da due persone dello stesso sesso, ma non chiamiamola famiglia». «Evitiamo che chi è normale debba sentire diverso». «Noi ci impegniamo a difendere la salvaguardia della famiglia naturale». L'assessore ha anche suggerito di accorpare la Festa della famiglia Naturale con la Festa della Sacra Famiglia.
Il consigliere Galli (Lista Maroni) ha sostenuto la necessità di difendere «la normalità» e che la Costituzione dev'essere letta letteralmente nel termine «naturale» da intendersi come l'unione fra un uomo e una donna che non devono rendere conto allo Stato né subirne ingerenze. Ed ancora: «Non si può negare il principio che un rapporto fra un uomo e una donna è su un piano diverso da qualsiasi altro rapporto. La famiglia naturale è fatta di un uomo, una donna e possibilmente da qualche figlio».
La consigliera Macchi (M5S) ha ironizzato sulla necessità di costruire un muto attorno alla Regione Lombardia per evitare che i bambini possano andare all'estero, perché all'estero le famiglie omosessuali sono riconosciute. «Il fatto di costruirsi un muro e mantenere una nostra chiusura è un'ipocrisia -ha detto- Un'ipocrisia imbarazzante della famiglie naturali cattoliche che poi fanno delle porcate incredibili ma sempre all'interno di un'immagine da famiglia de Mulino Bianco. Non ditemi che la famiglia naturale non abbia ipocrisie. Che senso ha definire la famiglia naturale? Ma tutte le famiglie sono naturali!». «Una Festa della famiglia naturale che senso ha? Dobbiamo dire ad un bambino che può partecipare e all'altro che non può perché la sua famiglia non è riconosciuta? Una famiglia è una famiglia!». La Macchi ha anche denunciato come all'interno della mozione sia stata inserita anche una norma volta a fornire sussidi regionali alle scuole private, anticipando che il M5S si sarebbe astenuto dal voto abbandonando l'aula.
Il consigliere Del Gobbo (Ncd) ha tuonato che «la famiglia naturale è sotto attacco» e si è detto favorevole dell'introduzione di un fattore familiare nei provvedimenti regionali. La consigliera Castellano (Patto Civico) ha infine definito «inutile e strumentale la mozione», annunciando l'abbandono dell'aula.

La mozione, definita «urgente», era stata depositata su proposta della Lega Nord con le firme di Massimiliano Romeo (Lega Nord), Silvana Santisi (Lega Nord), Dario Bianchi (Lega Nord), Stefano Bruno Galli (Lista Maroni Presidente), Marco Tizzoni (Lista Maroni Presidente), Donatella Martinazzoli (Lega Nord), Angelo Ciocca (Lega Nord), Elisabetta Fatuzzo (Pensionati), Riccardo De Corato (Fratelli d'Italia), Claudio Pedrazzini (FI-Pdl), Alessandro Sala (Maroni Presidente), Lara Magoni (Maroni Presidente), Fabrizio Cecchetti (lega Nord), Carolina Toia (Maroni Presidente), Antonio Saggese (Maroni Presidente), Jari Colla (Lega Nord), Francesca Attilia Brianza (Lega Nord), Pietro Foroni (Lega Nord), Roberto Anelli (Lega Nord), Federico Lena (Lega Nord), Fabio Rolfi (Lega Nord), Antonello Formenti (Lega Nord), Luca Del Gobbo (Ncd), Francesco Dotti (Fratelli d'Italia), Salvatore Carlo Malvezzi (Ncd), Alessandro Sorte (FI-Pdl), Luca Daniel Ferrazzi (Maroni Presidente), Mauro Piazza (Ncd) e Maria Teresa Baldini (gruppo misto).
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