Il Malawi annuncia la sospensione della norma che punisce il sesso gay il carcere


Rispondendo alle domande del Comitato dei diritti umani delle Nazioni Unite, il ministro della Giustizia del Malawi -Janet Chikaya-Banda- ha affermato l'intenzione di rivedere la legge anti-gay del Paese, annunciando l'immediata sospensione degli arresti di persone considerate colpevoli di atti omosessuali. Attualmente i rapporti sessuali fra persone dello stesso sesso venivano punite con una reclusione che poteva raggiungere i 14 anni per gli uomini e i 5 per le donne.
Lo scorso anno la legittimità della legge venne contestata anche anche dall'Alta Corte del Malawi, ma Chikaya-Banda ha riferito che il suo riesame è stato sospeso a causa di alcuni vincoli finanziari e non per l'assenza di una volontà politica.
Nel 2010 il presidente Joyce Banda annunciò di voler abrogare abrogare quelle norme ma poi misteriosamente ritrattò il tutto, sostenendo che il Paese non fosse ancora pronto a depenalizzare l'omosessualità. A novembre dello stesso anno l'applicazione della legge venne sospesa per volontà dell'allora ministro della Giustizia Ralph Kasambara, salvo poi essere integrata in seguito alle violente proteste dei gruppi religiosi.
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