La Macedonia verso l'approvazione di un divieto costituzionale ai matrimoni gay


Dopo Croazia, Slovacchia ed Ucraina, anche la Macedonia si appresta a vietare i matrimoni gay per via costituzionale.
Il parlamento del Paese, infatti, ha approvato a maggioranza una proposta di legge volta a modificare la Costituzione al fine di ridefinire il matrimonio come unione esclusiva fra un uomo e una donna. Tutti gli schieramenti avranno ora una decina di giorni per presentare i propri emendamenti prima che la norma venga venga nuovamente sottoposta ad una votazione.
Secondo i primi calcoli, la maggioranza dei seggi conquistati lo scorso aprile dai conservatori rischia di fornire i numeri necessari all'approvazione della modifica (ossia i due terzi del Parlamento).
Un portavoce del governo, Aleksandar Gjorgjiev, ha riferito che «La tutela costituzionale e una chiara definizione del matrimonio permetterà di aumentare la protezione dei bambini e di garantirgli un'educazione in un ambiente familiare in cui i pilastri principali siano un padre e una madre».
Lo scorso anno il Gay Pride venne annullato per timore di attacchi violenti da parte degli ultranazionalisti macedoni ma, ciononostante, il presidente macedone Gjorge Ivanov si dice sicuro che la discriminazione dei gay non sia altro che un finto un mito. «Il nostro sistema non discrimina nessuno -ha affermato- ma sono gli omosessuali che si stigmatizzano e pensano di essere in una posizione sfavoriti».
Insomma, è tutta colpa loro e noi creiamo leggi anti-gay solo per il bene dei bambini (quasi come se il rischio maggiore a cui sono sottoposti sia il poter constatare che c'è gente che si ama).
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