La Pascale si iscriverà ad Arcigay, ma il clamore mediatico che le è stato concesso non piace a tutti


Francesca Pascale si vuole iscrivere all'Arcigay di Napoli, ma non lo farà come tutte le persone normali. L'annuncio è stato dato alla stampa con debito anticipo, così come la sua iscrizione avverrà alle 18 di oggi attraverso una cerimonia pubblica alla quale presenzieranno Alessandro Cecchi Paone e il presidente Arcigay partenopeo Antonello Sannino.
«Questo tesseramento segna per la politica italiana l'inizio di una nuova era che colmi il grave vuoto legislativo sui diritti Lgbti -ha dichiarato Sannino- Esattamente dieci anni fa ci fu il coming out pubblico del capo del Partito Liberal Democratico tedesco Guido Westerwelle, che si presentò ad una cerimonia ufficiale col compagno senza che questo destasse minimamente scandalo e creasse pregiudizi alla successiva nomina a vicecancelliere del paese che anche per la capacità inclusiva che ha avuto è oggi il più potente dell'Unione».
Ma se l'improvvisa inversione di marcia sui gay di Silvio Berlusconi non ha convinto quasi nessuno (Gasparri ha già ridimensionato le dichiarazioni mentre i suoi hanno approvato in Lombardia una fra le mozioni più omofobe dell'era repubblicana), c'è chi protesta nel vedere la sua compagna eletta a "madrina" della comunità gay.
L'associazione I Ken ha dichiarato: «È un'azione politica molto pericolosa ed insidiosa sia per le persone gay che per la nostra città. La "donna" di Berlusconi oltre ad essere napoletana è stata già protagonista nella nostra ragione di attività politica sempre tesa a sostenere colui che ella stessa chiama suo leader, presidente e fidanzato. La Pascale ritorna nella nostra Napoli, grazie alla compiacenza politica di Arcigay e l'interesse estetico di pochi, rischiando, attraverso l'attenzione dei media, di creare quell'icona POP modello "Evita pane e pummarole" capace di rafforzare il centrodestra a Napoli, mirando al voto gay già alle prossime elezioni del consiglio regionale [...] Dopo aver subito insulti di ogni tipo da rappresentati del Popolo della Libertà e Forza Italia in questi anni non possiamo essere e non dobbiamo essere complici dello "sbiancamento" dell'immagine del suo presidente Silvio Berlusconi».
Già, perché l'impressione è quella di assistere ad una mossa prettamente mediatica da parte di un leader alla disperata ricerca di nuovi voti, a meno di un anno da quando si vantò di essere il motivo per cui l'Italia non ha matrimoni gay. Qualcuno sostiene che l'importante sia il risultato e non i mezzi... ma se l'inventore dei Family Day otterrà una sorta di investitura a "paladino dei gay", cosa capiterà se la sua proposta sarà insoddisfacente? L'opinione pubblica sarà spinta a considerarla una buona intermediazione in virtù dell'assoluzione mediatica a cui stiamo assistendo?
Non dimentichiamoci che la Pascale si è già dichiarata contraria ai matrimoni gay e ad una completa uguaglianza fra le coppie gay e quelle eterosessuali... dinnanzi ad affermazioni simili Raffaella Carrà è stata messa in croce, ma per la Pascale si fa festa grande.
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