L'arcidiocesi contro la trascrizione dei matrimoni gay a Bologna: «Aprirà alla poligamia»


L'Arcidiocesi di Bologna, guidata dal cardinale Carlo Caffarra, ha deciso di attaccare frontalmente il sindaco della città e l'annuncio della trascrizione dei matrimoni gay contratti all'estero.
Su Bologna Sette (il settimanale dell'Arcidiocesi allegato ogni domenica al quotidiano cattolico Avvenire) è stato pubblicato un editoriale di Filippo Savarese, portavoce di Le Manif Pour Tous Italia, che non ha esitato a definire la scelta «un gesto grave e dannoso» e meritevole della «più ferma e risoluta opposizione di chi vuole preservare i diritti della famiglia, e con essi, il bene comune».
I toni sono quelli allarmistici e drammatici spesso utilizzati dall'associazione al fine di alimentare la paura: «oggi si chiede di rimuovere il requisito della diversità sessuale -si afferma- domani si chiederà di rimuovere, ampliandolo, quello del numero dei coniugi» Ed ancora: «Annacquare e alterare il matrimonio significa manomettere l'intero sistema di protezione e promozione della famiglia e smettere di riconoscere nell'unione tra uomo e donna il paradigma della intera esperienza umana è il sintomo di una depressione culturale gravemente autolesionista, che non ha assolutamente nulla a che vedere con il pur dovuto rispetto delle scelte di vita delle persone, dei loro affetti e dei loro sentimenti».
Si sostiene anche che la Consulta abbia deliberato contro ogni riconoscimento dei matrimoni gay, sostenendo che abbia sancito come il matrimonio si basi unicamente sulla: «potenziale capacità procreativa dell'unione tra un uomo e una donna a differenziare il matrimonio dalle convivenze tra persone omosessuali». Una tesi che vorrebbe l'annullamento immediato anche di tutte le coppie etero con problemi procreativi, così come l'istituzione di esami sulla fecondità come premessa al matrimonio.
L'articolo non manca anche di attaccare il governo, sostenendo che «la nuova frontiera del progresso sarebbe ora negare che ogni figlio ha naturalmente bisogno e diritto di crescere con un papà e una mamma, perché insistere sulla diversità sessuale sarebbe oramai una prova di una mentalità retrograda e omofoba» e «purtroppo sulla scia di queste stesse falsità va a collocarsi il disegno di legge sulle unioni civili in esame al Parlamento: prevede infatti la diretta applicazione della disciplina matrimoniale alle coppie di conviventi dello stesso sesso con tanto di adozione di minori (mascherata)». Il riferimento è alla possibilità di poter adottare il figlio del proprio partner, mentre l'Arcidiocesi suggerisce che nel caso di morte di uno dei padri il minore debba essere strappato dalle mani di chi l'ha cresciuto per essere rinchiuso in una qualche casa famiglia.
Intollerabile è anche l'arroganza con cui Le Manif Pour Tous Italia scrive sulla propria pagina Facebook che «il nostro editoriale di ieri ha riaperto il dibattito a Bologna su un gesto grave e dannoso del sindaco Merola», sostenendo che basti riversare odio per ottenere un blocco di una procedura già annunciata con date certe.
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