Russia: un tribunale impone limiti alla libertà delle associazioni gay perché «violano i diritti delle persone con orientamento sessuale tradizionale»


Il 21 novembre 2012 la Russia approvò una «legge sugli agenti stranieri» applicabile ai gruppi sospettati di svolgere attività per conto di Paesi terzi, limitandone la possibilità di azione e di comunicazione. Nel primo anno furono più di un migliaio le ong "ispezionate" da rappresentanti del pubblico ministero, ispettori del fisco ed altre agenzie governative: decine ricevettero ammonimenti, altre vennero costrette alla chiusura.
Ora un tribunale russo ha deciso che anche Coming Out, una tra le maggiori associazioni lgbt del Paese, dovrà rientrare sotto tale definizione. Il giudice ha sostenuto che il gruppo viola i diritti delle «persone con orientamento sessuale tradizionale» e pertanto lo stato si trova costretto a limitare materiale e volantini che l'associazione potrà d'ora in poi distribuire.
Dal canto suo l'associazione Coming Out denuncia come la sua difesa non sia stata neppure presa in considerazione dalla corte, dopo una battaglia legale durata più di un anno.
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