Secondo Il Foglio, i gay sono illiberali perché non tutelano il diritto alla loro discriminazione


In un articolo intitolato "In America la corporazione gay predica libertà per tutti, ma non per i nemici", Il Foglio di Giuliano Ferrara afferma:

È qui che si smaschera un altro aspetto della falsa coscienza della battaglia per i diritti dei gay. Dagli anni novanta l'apparato per l'uguaglianza dei diritti ha lavorato per presentare la propria battaglia non già come un legittimo sforzo lobbistico, una guerra tattica da associazione di categoria, ma come una più vasta battaglia per i diritti civili di respiro universale e senza ombre corporative. Invece l'ombra corporativa (e tendenzialmente intollerante) c'è, e si vede, tanto che improvvisamente la battaglia per una legge contro la discriminazione non interessa più. Se le persone religiose possono continuare a condurre i loro business secondo coscienza senza essere puniti combattere è controproducente, dicono ora, svelando che la storia della difesa della libertà dal pericolo della discriminazione in nome di magniloquenti valori universali non era che un cavallo di Troia. Per le associazioni per i diritti civili la libertà svanisce di colpo quando tutela i diritti dei loro avversari.

Il tema è il naufragio dell'Employment Non-Discrimination Act (Enda), un atto che avrebbe dovuto porre fine alle discriminazioni sul posto di lavoro basate sull'orientamento sessuale in tutti gli Stati Uniti. Le associazioni gay si sono ribellate dopo che i democratici avevano accettato il vincolo richiesto dai conservatori per l'aggiunta di un cavillo che avrebbe esentato le realtà religiose dal rispetto della legge.
A parole si sarebbe dovuto trattare solo di chiese e sinagoghe, ma la recente sentenza in favore di Hobby Lobby ha aperto le porte ad un'esenzione estendibile a chiunque avesse addotto motivi religiosi alla sua discriminazione.
Una legge simile che esonera dal suo rispetto le persone che maggiormente discriminano è giustamente apparsa carta straccia alle associazioni lgbt, pronte a non sostenere un testo contenente quel vincolo (peraltro molto simile al subemendamento Gitti che ha svuotato la proposta di legge contro l'omofobia qui in Italia).
Ma per Il Foglio pare non ci siano dubbi: è illiberale non sostenere il diritto alla discriminazione di chi discrimina.
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