ArticoloTre al Comune di Palermo: «Revocate la mozione che discrimina»


La recente mozione approvata dal Comune di Palermo per l'istituzione di una festa della famiglia naturale basata sull'uomo fra un uomo e una donna ha odore di incostituzionalità e, come qualunque legge sia stata scritta per creare dei distinguo, finisce per creare odio ed esclusione. La gravità di quanto affermato non è difficile da capire, in fondo basterebbe cambiare qualche termine per trovarsi dinnanzi a concetti aberranti del spassato: come si reagirebbe dinnanzi ad una festa riservata alle famiglie ariane? O come sarebbe da giudicare una festa per le coppie formate da persone di pelle bianca a cui sia inibita la partecipazione ai neri?
L'Associazione Omosessuale ARCI Articolo Tre ha così scelto di lanciare una petizione pubblica per chiedere al Consiglio comunale di Palermo di revocare la vergognosa mozione «perché il testo in questione dichiara la volontà politica di discriminare tutte le relazioni affettive e tutti i nuclei familiari su di esse fondate, che non siano basati sul matrimonio tra uomo e donna». Al contrario, per Articolo Tre, con la sua mozione il Consiglio comunale «avrebbe dovuto promuovere l'istituzione di una festa per tutte le tipologie di famiglie».
Inoltre l'associazione chiede alla conferenza dei capi gruppo del Consiglio comunale di Palermo un incontro nel quale il movimento lgbt cittadino possa illustrare la sua posizione in merito alla mozione suddetta, invitando «cittadine e cittadini a sostenere questa battaglia di civiltà che non riguarda solo lesbiche, gay, bisessuali e trans, ma tutte le persone».

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