Houston: troppe firme false invalidano la petizione pro-discriminazione presentata dai gruppi parrocchiali
Alcuni gruppi parrocchiali di Houston, la più grande città del Texas, hanno consegnato circa 31mila firme per chiedere la sospensione di un'ordinanza che vieta ogni forma di discriminazione basata sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere in materia di occupazione, alloggi e servizi pubblici. Per alimentare la paura ed ottenere più firme, alcuni sacerdoti si erano addirittura spinti a dichiarare che l'unico scopo di quella legge fosse quello di «consentire a uomini vestiti da donna di aggredire le persone nei bagni».
Le firme necessarie all'ottenimento di un referendum pubblico erano 17.269, motivo per cui la consegna di quasi il doppio dei nominativi necessari era parsa sufficiente per garantire la sospensione del provvedimento.
Eppure non è andata così: la maggior parte delle firme presentate erano false, altre riconducibili a persone che non hanno diritto di voto ad Houston.
Alla fine dei conteggi il procuratore della città, Dave Feldman, ha annunciato che un massimo di 16.500 firme poteva essere autenticata, ossia un numero inferiore alla soglia richiesta.
Qualche tempo fa il reverendo Max Miller, della Baptist Ministers Association of Houston, aveva annunciato: «È stato dimostrato che la gente della città non vuole questa ordinanza». Brogli erano stati denunciati già nelle prime ore e a conteggi conclusi l'unica dimostrazione che si ottenuta è come ci siano gruppi di pressione pronti a manomettere più di 14.500 firme al solo fine di impedire che la comunità gay sia tutelata dalle discriminazioni.
Il sindaco della città, Annise Parker, ha già dichiarato di essere pronta al probabile ricorso che sarà presentato dai gruppi religiosi.