Vescovo irlandese sostiene che i bisognosi gay debbano essere esclusi dalla beneficienza


«Per motivi morali non possiamo sostenere» dei gruppi lgbt, perché l'attività omosessuale è «ai nostri occhi un comportamento moralmente sbagliato e non possiamo mettere i fondi al servizio di ciò che noi non crediamo sia moralmente corretto». È quanto dichiarato dal vescovo cattolico Martin Drennan di Galway (Irlanda) nel contestare i 45mila euro donati alla LGBT Galway dalla Society of Saint Vincent de Paul, un'associazione cristiana impegnata nella beneficenza a favore dei poveri.
Non pago di aver sostenuto la necessità di creare dei poveri di serie b in base all'orientamento sessuale, il religioso si è spinto nel sostenere che l'intera reputazione della beneficenza sia «stata messa in discussione da questa concessione» a causa del «giudizio morale» espresso nei confronti dei soggetti coinvolti.
Un portavoce dalla Society of Saint Vincent de Paul ha difeso il proprio operato, sottolineando come le donazioni contestate siano state distribuite nel corso di tre anni per finanziare un centro si servizi destinato «ad un gruppo di emarginati bisognosi di sostegno», coerentemente con la «missione dell'associazione a sostegno di iniziative di giustizia sociale». Il portavoce ha anche fatto presente che simili associazioni non possono permettersi di giudicare le persone verso cui prestano la propria opera: «Il nostro obiettivo -ha dichiarato- è di fornire sollievo dalla povertà, sia materiale che emotiva, in Irlanda e all'estero senza differenziazione per motivi di razza, colore, credo, ideologia o genere».
Nel 2009 il vescovo Drennan respinse le numerose richieste di dimissioni dopo il suo coinvolgimento negli scandali sessuali all'interno dell'arcidiocesi di Dublino.
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