Amman vieta la festa di Halloween. Per i fratelli mussulmani è un «rituale omosessuale e satanico»


Questa sera in molte parti del mondo di celebrerà la festa di Halloween (qui lo speciale), ma non in Giordania. Ad Amman, capitale del Paese, ogni festeggiamento è stato vietato.
Secondo il ministero dell'Interno il divieto ad ogni forma di festeggiamento sarebbe dettato dal timore di un'esplosione di "violenze". Eppure appare difficile pensare che dietro non ci sia il volere dei Fratelli Musulmani di Giordania che, nel 2012, si spinsero a sostenere che quella festa portasse alla celebrazione di «rituali omosessuali e satanici» in grado di rappresentare una «sfida per i valori della popolazione giordana e per la sua identità araba e musulmana, oltre a rappresentare una violazione delle leggi religiose».
Se non è dato di sapere quale correlazione ci sia nel vestirsi da morti viventi e l'omosessualità, ben documentato è come due anni fa furono gli estremisti ad assalire un locale della capitale con lo scopo di fermare la «satanica festa». Ed in un mondo che va all'incontrario, dinnanzi a simili violenze lo stato ha scelto di imporre un divieto ai cittadini pur di non dover affrontare il rischio di attacchi da parte dei violenti, di fatto assecondando i loro scopi e legittimando azioni future (motivate dalla certezza che la violenza possa portare al raggiungimento dei propri scopi ed ad una limitazione della libertà altrui).
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