I primi matrimoni gay celebrati in Oklahoma e Virginia


Mente l'Italia è tenuta sotto scacco da Alfano e dal suo annuncio di una circolare che imporrà ai sindaci l'interruzione delle trascrizioni dei matrimoni gay contratti all'estero e l'annullamento di quelli già registrati, dall'altra parte dell'oceano è un momento di festa per la comunità gay.
La decisione della Corte Suprema ha immediatamente legalizzato i matrimoni gay in cinque stati (Indiana, Oklahoma, Virginia, Wisconsin e Utah) e ben presto li introdurrà anche in North Carolina, West Virginia, South Carolina, Wyoming, Kansas e Colorado. La speranza è che ben presto si possa giungere ad una legge federale ma fanno ben sperare le immagini che ci giungono in queste ore dagli Stati Uniti.
In Oklahoma e Virginia si è già iniziato a concedere le prime licenze matrimoniali e centinaia di coppie si sono gay riversate negli uffici comunali per veder finalmente riconosciute le proprie unioni (tra loro anche Mary Bishop e Sharon Baldwin, la coppia che ha sfidato leggi dell'Oklahoma). Impossibile è non notare la gioia dipinta sui volti di chi ha dovuto lottare per veder riconosciuto un diritto fondamentale all'amore che gli oppositori avrebbero voluto mantenere un'esclusività riservata ai soli eterosessuali.

Update: La Corte Suprema del Colorado ha estinto il processo Brinkman v. Long ed ha annullato la sospensione della sentenza di primo grado che sanciva l'incostituzionalità delle leggi che impedivano la celebrazione di matrimoni fra persone dello stesso sesso. La contea di Pueblo ha già cominciato ad emettere licenze matrimoniali.
Intanto prime richieste di matrimonio sono giunte anche in Wyoming e in Kansas, due stati facenti parte della giurisdizione del 10° Circuito degli Appelli, ed il precedente giudiziario dovrà necessariamente essere applicato anche lì.

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