Adinolfi si sbugiarda: ecco come la sua sbandierata liberà di opinione debba valere solo per sé


Mario Adinolfi ha pensato bene di sbugiardare tutte le fantomatiche tesi che per mesi ha utilizzato per attaccare e denigrare la comunità gay italiana. Com'è noto, nell'ultimo periodo il politico si è interamente dedicato ad organizzare circoli e vendere libri con cui difendere la sua «libertà di espressione» nel poter insultare l'altro. Il tutto sostenendo che una legge contro l'omofobia metterebbe in discussione la sua possibilità di poter palare liberamente (anche se ovviamente così non sarebbe).
Eppure ora Adinolfi ha scelto Facebook per mostrare palesemente come nella su mente quella «libertà» valga solo sé stesso, chiamando a raccolta i suoi fedelissimi per impedire che TV2000 potesse concedere dello spazio all'opinione di Vladimir Luxuria. «Ricordatevi -scrive sul social network- l'importante è non subire l'avvento dell'irrazionalità in silenzio. L'importante è non essere tiepidi. Rispondere tempestivamente quando c'è da rispondere. Luxuria non farà più l'opinionista alla tv dei vescovi».
Poi in un'intervista ha aggiunto: «Abbiamo chiesto ieri sera, e questa mattina di mandare delle email per chiedere che non avvenisse quest'ospitata. Invitare Luxuria il giorno in cui il cardinal Bagnasco affermava che le nozze gay altro non sono che un cavallo di troia, sembrava proprio invitare questo cavallo dentro le mura, diciamo così, per poi scoprire che un dono non era».
Insomma, il politico è chiaro nel sostenere che la controparte non debba avere la possibilità di presentare le proprie opinioni, invocando il ricorso ad un pensiero unico dettato da lui e dai circoli nati da chi ha acquistato il suo libro omofobo.
Fatto sta che alla fine Luxuria non è più stata invitata. «Avrei dovuto commentare le notizie della giorno, dire la mia -racconta a Repubblica- Ho accettato, molto volentieri: parlarsi fa bene, ci sono ancora dei muri da abbattere e iniziative come questa vanno precisamente in quella direzione. Ho accolto l'invito con gioia. E sarei andata nei loro studi senza provocare, con rispetto. Sono abituata a chiederlo per me e allo stesso modo sono abituata a rispettare tutti. Insomma, ero contenta. Loro avevano anche annunciato ufficialmente il mio intervento sul loro sito». Ma poi all'ultimo è stata contatta dal direttore della rete che le ha detto «che forse il giornalista che mi aveva contattata non aveva messo in conto l'Assemblea generale della Cei. E che forse non era il caso che io commentassi, proprio oggi, le notizie del giorno».
L'intervento pare non sia stato annullato ma solo rimandato e presto sapremo se sarà realmente così. La speranza è che in tutto ciò non c'entro davvero l'intervento di Adinolfi, ormai sempre più triste nel mostrarsi mosso solo da interessi personali e da un'ideologia che non ha nulla a che vedere con le labili tesi con cui è solito cercare di motivarla.
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