Umbria: insegnante picchia uno studente dopo aver detto che «essere gay è una brutta malattia»


Mentre il sottosegretario all'istruzione è impegnato ad impedire l'educazione alla diversità, per la terza volta in poche settimane è dal mondo della scuola che ci giunge il racconto di un gravissimo atto di omofoba perpetrato da un insegnante.
Questa volta i fatti si sono svolti in Umbria, dove un ragazzo ha raccontato di essere stato insultato e picchiato da un docente perché gay. I fatti sarebbero già stati confermati anche dalla testimonianza di tre compagni di classe.
Durante la lezione il professore avrebbe iniziato a passeggiare per l'aula prima di fermarsi ed esordire con un «essere gay è una brutta malattia» guardando fisso lo studente. Poi avrebbe ripetuto la frase, questa volta premurandosi di chiamare lo studente per nome e cognome.
A quel punto il ragazzo gli ha chiesto se stesse parlando di lui ed il professore avrebbe replicato: «Certo che dico a te, è brutto essere gay. Tu ne sai qualcosa». In tutta risposta il ragazzo avrebbe detto: «Sicuramente, da quando conosco lei» e quelle parole avrebbero scatenato la furia del docente. Dapprima avrebbe sferrato due calci alle gambe del giovane, poi lo avrebbe colpito con due pugni alla spalla e lo avrebbe preso con forza per il collo.
Il ragazzo ha esitato un po' prima di raccontare il tutto ai genitori ma, una volta fatto, questi lo hanno portato in ospedale (dove è stato riscontrato un grosso ematoma alla coscia, giudicato guaribile in cinque giorni) ed hanno sporto alla polizia. Il preside dell'istituto ha chiesto di poter svolgere un'indagine interna prima di rilasciare commenti, pur avendo già provveduto a spostare il ragazzo in una sezione in cui non potrà incontrare il professore.
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