Un centro cristiano del Missuri non ha dubbi: né cibo né aiuto ai senzatetto gay sposati


«Siamo cristiani, un'organizzazione basata sulla fede». È con queste parole che Dan Doty, amministratore di un rifugio per senzatetto del Missouri, spiega la sua scelta di impedire che la struttura possa offrire alloggio o alimenti a persone sposati con persone dello stesso sesso. L'annuncio è arrivato in risposta alle recenti sentenze che potrebbero ben presto portare alla legalizzazione dei matrimoni egualitari nel Paese.
Ancora una volta, dunque, la religione viene usata come scusa per alimentare odio e discriminazione nei confronti di persone che si vogliono giudicare, provvedendo a selezionare con cura i versetti biblici che permettono di puntare il dito contro gli altri ed ignorando quelli che suggeriscono espressamente di «non giudicare o sarete giudicati».
Non pago di voler creare una categoria di poveri di serie b, Doty ha pensato bene anche di sostenere che lui non discrimina nessuno dato che all'intera comunità lgbt viene offerto aiuto se si rispettano le regole da lui imposte: non si deve sposare una persona del proprio sesso, non bisogna indossare abiti di un genere che non sia quello di nascita e non bisogna avere una sessualità. Se si sta al gioco e si cede al ricatto, allora si potrà praticare la carità cristiana che viene riservata gli eterosessuali (a cui nulla viene chiesto in virtù della loro eterosessualità).
Inutile a dirsi, un ricatto ai danni di persone che non hanno la possibilità di opporsi è quanto di più triste e bieco possa esistere...
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