Andrea Minguzzi guarda a Rio 2016


Andrea Minguzzi è probabilmente fra gli atleti più sexy che l'Italia possa vantare. L'attenzione mediatica ce l'ha fatto conoscere nel 2010, grazie alle gare che gli hanno permesso di vincere la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Pechino del 2008.
Nato a Castel San Pietro Terme in provincia di Bologna, l'1 febbraio 1982, ha iniziato ad interessarsi alla lotta greco-romana sin da piccolo. Ha al suo attivo innumerevoli titoli e dal 2004 è tesserato con le Fiamme oro, il Gruppo sportivo della Polizia di Stato. La sua popolarità è sbocciata in occasioni delle olimpiadi, ma in un Italia governata dal solo calcio i riflettori si sono presto spenti nonostante la popolarità e i grandi risultati acquisiti.
Forse, però, lo potremo ben presto rivedere in azione. Il campione olimpico ha infatti annunciato di essere pronto a tornare a combattere con l'obiettivo dei partecipare alle Olimpiadi di Rio 2016.
Il trentaduenne emiliano non ha mancato di commentare anche l'attuale latitanza dell'Italia ai vertici della disciplina: «È stato cambiato completamente lo staff tecnico -ha dichiarato- il modo di lavorare di quelli che sono venuti dopo era totalmente diverso, con questa direzione tecnica con mi sono mai trovato. Sono iniziati una serie di infortuni dovuti alla non buona preparazione. La lotta in Italia purtroppo è in un momento un po' critico e il livello è sempre più scadente. L'unico atleta che ha dato modo di sperare in un risultato è Daigoro Timoncini, ma purtroppo ancora non è riuscito a concretizzare con una medaglia europea o mondiale, forse anche a causa della situazione caotica che c'è in nazionale. Dal 2008 in avanti non si segue più un progetto ed una programmazione chiara per arrivare in forma ad un evento, ma si fanno le cose alla giornata e un po' come capita. Così non si può competere con gli altri Paesi. Per fare i risultati ci vuole una squadra che al momento non c'è, ci vorranno almeno altri vent'anni per arrivare alla medaglia olimpica».
Riguardo a sé stesso ha aggiunto: «Dopo la qualificazione non riuscita a Londra pensavo di smettere, pensavo di essere arrivato. Poi parlando con lo staff delle Fiamme Oro abbiamo pensato che mi sarebbe convenuto centellinare le gare da fare, senza fare Europei e Campionati del Mondo, con la possibilità di potermi allenare a casa. Stiamo cercando di indirizzare la ripresa della mia carriera. Questo non vuol dire che farò le Olimpiadi. Ad ogni tappa faremo un punto della situazione per vedere come proseguire. Vedremo se sarà bene fare le qualificazioni o se sarà meglio lasciar perdere».

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