La Corte di giustizia europea ha vietato gli umilianti test per determinare se i richiedenti asilo sono gay


Buona notizie giungono dalla Corte di giustizia europea, I giudici, infatti, hanno stabilito che i gay perseguitati che richiederanno asilo all'Unione non dovranno sottoporsi ad umilianti test per dimostrare che sono omosessuali.
La sentenza è stata emessa in relazione al ricorso presentato da tre uomini che si erano visti rifiutare la propria domanda di asilo dato che un tribunale olandese aveva sostenuto non fossero stati in grado di dimostrare il loro orientamento sessuale. Secondo la Corte europea, però, i tribunali che richiedono prove di atti omosessuali attraverso la presentazione di fotografie o filmati stanno commettendo una violazione della dignità umana, da ritenersi tale anche se è il richiedente stesso a proporle. Si potrà, invece, procedere con interviste finalizzate a conoscere l'orientamento sessuale dei candidati, ma a patto che non ci si addentri nel dettaglio dell'attività sessuale svolta con persone del proprio sesso.
Secondo un rapporto realizzato in Inghilterra lo scorso ottobre, assurdi stereotipi sono stati proposti da circa un quinto degli assistenti sociali ministeriali che hanno sostenuto colloqui relativi alle richieste di asilo da parte di gay, un decimo di loro si sono addentrati anche in domande di natura insoddisfacente.
Decisamente troppo per chi sta sfuggendo da un Paese che lo discrimina a causa del suo orientamento sessuale e si trova a dover subire umiliazioni gratuite per dimostrare di essere sé stesso.
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