Adinolfi a Radio Maria: i gay sono come nazisti ed Elton John pensava di poter mettere incinto suo marito


«Cari fratelli e sorelle in Cristo, salve». È con queste parole che Mario Adinolfi ha aperto la prima puntata del suo nuovo programma radiofonico trasmesso da Radio Maria. Dopo i saluti e il consueto spot promozionale per le sue attività commerciali, Adinolfi si è immediatamente lanciato nel sostenere che «in questo momento in Senato ci sono tre progetti di legge in via di approvazione che sono estremamente pericolosi: il ddl Scalfarotto che vuole varare una normativa sulla cosiddetta legge anti-omofobia. C'è un altro progetto di legge preoccupante che di chiama ddl Cirinnà che vuole varare delle unioni omosessuali che sono come il matrimonio omosessuale ma con un altro nome [...] e in più vuole associare la stepchild adoption, che è una terminologia in lingua inglese in modo che nessuno possa capire di cosa in realtà si tratta e in realtà è la legittimazione dell'utero in affitto. Una terza normativa si chiama ddl Fedeli ed è una normativa che vuole introdurre l'idologia gender in tutte le scuole. Quell'ideologia gender che Papa Francesco ha mirabilmente definito come una forma di educazione che richiama alla formazione della gioventù hitleriana».
Una volta presentati in forma del tutto ideologizzata e distorta le leggi che è sua intenzione tentare di affossare attraverso un'azione di disinformazione (peraltro con le medesime parole scelte da Amato su TV2000 quasi ci fosse un progetto premeditato e congiunto di propaganda), Adinolfi si è concentrato stepchild adoption
asserendo che la norma prevederebbe «che una coppia omosessuale -una coppia di gay, di due uomini- possa prevedere l'adozione da parte del compagno del figlio di uno dei due. In sostanza si ha una condizione in cui un bambino non ha una mamma e un papà ma due papà».
Al di là che non si capisce perché abbia identificato le coppie formate dallo stesso sesso con la sola unione fra due uomini (non sarà forse che le coppie lesbiche sono generalmente più accettate?), l'uomo ha sostenuto che l'intento del Governo sarebbe quello di privare di una figura genitoriale i bambini quando in realtà quelle famiglie già esistono e l'intento è proprio quello di garantire che i minori non siano privati delle tutele giuridiche che riguardano uno dei loro genitori. Ma si sa che ad Adinolfi la verità non interessa, tant'è che la sua spiegazione ha del surreale: come «prova empirica» Adinolfi dice di aver chiesto a 70mila persone se fossero nati tutti da un uomo e da una donna e dato «che non ho mai conosciuto nessuno che negasse questa verità, significa che si nasce da un uomo e da una donna. Ho l'evidenza empirica di questo fatto perché l'ho chiesto direttamente alle persone [...] Il Parlamento italiano nel 2015 improvvisamente, come se un meteorite avesse colpito la terra, dice che si nasce da due papà. Siamo alla drammatica situazione in cui il parlamento italiano vuole trasformare ciò che non è in ciò che è e dire ad un bambino che ha due papà mentre questa cosa semplicemente non è vera».
Dato che nessuno ha sostenuto che i bambini nascono sotto i cavoli, è difficile capire il senso di una dimostrazione che non ha nulla a che vedere con ciò che si vuole dimostrare. La realtà è molto semplice: ci sono tanti bambini nati da precedenti relazioni (e lui lo sa bene dato che ha abbandonato una figlia per sposare una moglie più giovane) che vivono in famiglie in cui ci sono due papà o due mamme: la legge vuole solo evitare di renderli orfani di un dei genitori solo perché la loro famiglia non è composta da due persone di sesso opposto. Evidentemente, però, una spiegazione simile non gli avrebbe consentito di poter sostenere che l'unico modo in cui i gay possono avere figli è con l'utero in affitto.

Per spiegare il suo punto di vista, Adinolfi inizia a sostenere che il ddl Cirinnà nasca con lo scopo di garantire i diritti di Elton John. Spiega anche che ha la popostar avrebbe cercato di formarsi una famiglia sposando un altro uomo e avrebbe persino tentato di metterlo incito. Davvero. L'esatta frase pronunciata in diretta è: «E dev'esserci stato pure un tentativo per via naturale che però non ha portato grandi frutti . E allora Elton John ha scoperto questo limite: uomo e uomo non generano un figlio».
Da qui si parte per una lunga digressione volta a sostenere che Elton John abbia voluto «forzare quel limite» e «l'uomo che non sa accettare il limite va verso la perdizione». Trattandosi di un «uomo ricchissimo ha avuto un figlio dopo aver incaricato «un'agenzia intermediaria che fa un sacco di soldi su queste procedure e ha fatto un sacco di soldi anche in Italia dove le procedure di utero in affitto sono assolutamente illegali e c'è anche un Senatore che sta decidendo su quella legge e che ha preso un figlio comprandoselo negli Stati Uniti». Parla anche della nascita del piccolo, asserendo che in sala parto «Zack si è avvicinato al seno materno ed in quel preciso momento è violentemente strappato dal seno e consegnato alla coppia che se l'è comprato. Quello è un momento straziante perché Zack piange disperato dal momento che è stato strappato dal seno di chi l'ha partorito».
Pare superfluo notare come Adinolfi abbia accuratamente evitato di notare che i gay medi non sono Elton John e che la proposta di legge da lui illustrata non prevede alcuna legalizzazione dell'utero in affitto in Italia (così come non c'è stata in Francia o in Gran Bretagna). Si è dimenticato anche di dire che quella pratica è utilizzata più da coppie eterosessuali che omosessuali, così come la norma non farebbe altro che garantire dei diritti anche a chi è stato concepito in quel modo. Lui stesso cita l'India e la Russia fra i Pesi in cui quelle pratiche sono legali, ma l'India richiede genitori di sesso opposto poter svolgere le pratiche così come in Russia una famiglia gay verrebbe probabilmente arrestata più che assecondata: vien da sé che quei mercati si rivolgano ai soli eterosessuali che, una volta venuti in Italia, possono tranquillamente vedere i loro bambini riconosciuti dalla legge. Nel caso di famiglie omosessuali, invece, il bambino viene volontariamente privato delle tutele giuridiche nei confronti di una delle due persone che lo crescerà. Se l'altro morirà, lui non avrà alcun diritto.
E allora Adnolfi non vada a dire che chi non vuole l'utero in affitto deve donare i propri soldi a Radio Maria e al suo giornale, ma dica chiaramente che chi compie quel gesto vuole attuare una vera e propria ritorsione nei confronti dei bambini nati in famiglie che al Vaticano piacciono meno delle altre. L'unico a pagarne le spese sarà il piccolo, usato per una propaganda ideologica da parte Adinolfi con tanto di un modus operandi volto a creare un finto problema che si promette di poter risolvere a fonte di donazioni monetarie (al punto che alcuni termini del suo discorso parrebbero rasentare la truffa e la circonvenzione di incapace, ndr).
Oltre a chiedere soldi, Adinolfi chiama alle armi anche gli ascoltatori di Radio Maria raccontando che un sino a poco tempo fa avrebbe glissato l'argomento se qualcuno gli avesse detto che due uomini sarebbero andati a Barcellona a sposarsi dato che «se avessi detto cosa pensavo di loro, la reazione sarebbe oscillata fra l'imbarazzo e la rottura delle amicizie. E invece adesso è arrivato il momento dell'urgenza e di queste cose dobbiamo parlare con insistenza [...] Se la norma dovesse passare in Italia, diventerebbe costume e le persone diventerebbero immediatamente cose».

La parte finale delle sua trasmissione è stata dedicata alle telefonate dei radioascoltatori e già dalla prima si capisce l'effetto della sua propaganda. «Che cosa c'è di diverso da quello che Faceva Hilter con questa nuova legge?» chiede Marisa di Perugia. Adinolfi prontamente risponde che l'unica l'unica differenza è che la legge non è ancora stata approvata e si può ricorrere ad una mobilitazione per dire al Governo che «noi siamo contrari ad una trasformazione delle persone in cose. È una trasformazione ideologica, di natura neonazista e non ha caso papa Francesco ha evocato nel parallelo con l'ideologia gender la gioventù hitleriana e siamo pienamente nel suo insegnamento».
«Oltre all'orrore di questo commercio non si corre il rischio che i bambini abbandonati in un orfanotrofio non vengano presi perché c'è la possibilità di adottare il figlio di uno solo dei genitori?» chiede un'altra ascoltatrice. Adinolfi le dice che ha centrato perfettamente la questione anche se poi non le spiega perché lui sia contrario alle adozioni gay e preferisca che i bimbi marciscano negli istituti senza ottenere l'affetto di una famiglia.

Ma l'intervento che più fa riflettere è quello di una donna che Adinolfi ha prontamente ringraziato per la sua «preziosa testimonianza». Preoccupata dalle affermazioni con cui l'ex opinionista della D'Urso ha sostenuto che migliaia di bambini vengano uccisi perché con conformi ai desideri dei genitori adottivi, ha raccontato che i medici le avevano suggerito di staccare la spina al figlio ricoverato in terapia intensiva dopo che il parto aveva compromesso il suo stato di salute. Lei si è opposta e il piccolo è sopravvissuto anche se ora non può muoversi e, a suo dire, cerca di comunicare attraverso lo sguardo. Insomma, sarebbe vigile ma senza la possibilità di fare nulla: una condizione che fa venire la pelle d'oca al solo pensiero
Seguendo alla lettera il manuale del bigotto moralista, Adinolfi sostiene che i gay si stanno sostituendo a Dio» nel ritenersi capaci di poter crescere un bambino mentre una donna che fa nascere un bambino che la natura aveva condannato alla morte è coraggiosa. Peccato che una simile tesi sia una semplificazione assai discutibile. Il mettere al mondo un bambino che vivrà una non-vita fatta di patimenti e di rinunce è davvero un atto coraggioso o è forse un atto di egoismo di un genitore che ha preferito il proprio desiderio al benessere del piccolo? In fondo la natura aveva già deciso e aveva detto chiaramente che in dinnanzi a quelle premesse sarebbe stato meglio fermarsi, eppure l'uomo si è sostituito a Dio e ha deciso di imporre la vita: ora sarà destinato al patimento e probabilmente sarà letteralmente un "oggetto" che resterà lì per casa siano a quando i suoi non moriranno, poi sarà la volta di letto d'ospedale che lo imprigionerà sino a quando finalmente non si spegnerà anche lui.
In quel caso l'andare contro natura viene suggerito come una cosa buona, nonostante si tramuti nell'imporre una sofferenza inimmaginabile ad una persona. Ma se due gay vogliono adottare un bambino (ed in natura l'omosessualità è stata osservata in 540 specie diverse, spesso con il compito di occuparsi dei piccoli abbandonati dai genitori biologici), allora è Adinolfi a sostituirsi a Dio e a decidere che i piani divini devono essere necessariamente sbagliati dato che non sposano la sua ideologia. Anche in questo caso si sostiene che sia preferibile privare i figli dei loro diritti legittimi pur di poter porre rimedio ad un Dio incompetente che non è riuscito a svolgere un lavoro che Adinolfi avrebbe sicuramente fatto meglio di lui. Si suggerisce che Dio abbia sbagliato a creare l'omosessualità e che l'evoluzione sia in errore ad averla conservata per migliaia di anni. Peccato che basterebbe la terza media per capire quanto la natura sia spietata e che difficilmente avrebbe permesso la sopravvivenza di ciò che è non è utile alla razza...
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