Arcigay Vicenza contro la disinformazione ideologica lanciata a Bassano dall'associazione ProVita


Con l'appoggio dell'assessore regionale Elena Donazzan (AN), sabato scorso le associazioni Polites e ProVita hanno organizzato a Bassano un incontro «in difesa della famiglia tradizionale» attraverso la presenza di Alxey Komov (portavoce della Commissione sulla famiglia del Patriarcato di Mosca).
Nel corso dell'incontro Antonio Brandi, presidente di ProVita, si è lasciato andare a dichiarazioni prive di fondamento scientifico ma dall'altro valore discriminatorio. Dapprima ha sostenuto che «i figli delle famiglie tradizionali hanno migliori risultati a scuola e nella vita in genere», poi ha aggiunto come l'educazione alle differenti forme di famiglia porterebbe ad una «sessualizzazione precoce dei bimbi» che potrebbe sfociare in un aumento di «pornografia, abusi e pedofilia».
Dinnanzi ad una simile disinformazione ideologica, Arcigay Vicenza ha deciso di rispondere attraverso le affermazioni ufficiali dell'Associazione Italiana di Psicologia, secondo la quale: «Non sono né il numero né il genere dei genitori a garantire di per sé le condizioni di sviluppo migliori per i bambini, bensì la loro capacità di assumere questi ruoli e le responsabilità educative che ne derivano. In particolare, la ricerca psicologica ha messo in evidenza che ciò che è importante per il benessere dei bambini è la qualità dell’ambiente familiare che i genitori forniscono loro, indipendentemente dal fatto che essi siano dello stesso sesso».
Tale posizione viene confermata anche dalla American Psychoanalytic Association, secondo cui «è nell'interesse del bambino sviluppare un attaccamento verso genitori coinvolti, competenti e capaci di cure. La valutazione di queste qualità genitoriali dovrebbe essere determinata senza pregiudizi rispetto all'orientamento sessuale».
Attraverso un comunicato stampa, Arcigay Vicenza fa sapere si essere stata costretta ancora una volta a replicare con studi scientifici «a violente dichiarazioni che non hanno alcun riscontro nella realtà se non nel fondamentalismo religioso». da qui un appello ai genitori: «Non permettete più che la disinformazione e l'indottrinamento superstizioso, conditi da una profonda ignoranza sui temi trattati, rovinino la crescita psicologica e la conoscenza di sé delle nuove generazioni. Giù le mani dai nostri figli!».
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