Ecco perché lo studio Sullins è carta straccia
Al mondo cattolico non interessa la verità: la scienza è un'opinione e deve essere sostenuta sulla base di un tifo. Se dici che i gay sono malati raccoglia applausi e finanziamenti, se dici che sono normali allora vieni etichettato come un nemico. Peccato che l'intera comunità scientifica pare si sia meritata quest'ultima classificazione.
Ed è così che il mondo cattolico è in fermento per la nuova ricerca pubblicata da un tale Donald Paul Sullins della Catholic University of America, un prete cristiano che sostiene che i gay siano pessimi genitori e che sia nell'interesse dei bambini essere affidati solo a coppie eterosessuali.
Adonolfi è già corso ai ripari precisando che «l'autore è un prete cattolico e pertanto lo studio è viziato, hanno detto. Se si vuole sostenere che un sacerdote non possa essere qualificato a svolgere una ricerca scientifica, allora chi lo fa dovrebbe essere disposto a considerare inattendibili le leggi sulla trasmissione genetica e il big bang». Peccato che queste ultime due teorie non siano state screditate, con tanto di comunicati stampa, per le modalità di studio che nulla hanno a che vedere con il rigore scientifico. Allo stesso modo dovrebbe insospettire il fatto che il sacerdote risulti membro del Marriage and Religion Research Institute gestito dal Family Research Council, ossia un gruppo anti-gay che dedica tutte le proprie energie a cercare di impedire le adozioni da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso.
Nello studio si sono analizzate le informazioni raccolte tra il 1997 e il 2013 dal National Health Interview Survey, analizzando la situazione di 207.007 bambini tra cui 512 identificati come aventi almeno un genitore biologico ora impegnato una relazione dello stesso sesso. Nell'analisi, però, ci si è dimenticati di verificare se i genitori avessero relazioni stabili e si è sorvolato sul fatto che possano esserci differenze fra chi è vissuto in coppie sposate. Dato che i matrimoni gay non erano ancora legali negli Stati Uniti e considerato come quasi tutti i bambini esaminati fossero nati da precedenti relazioni, è la logico pensare che il dato sarebbe dovuto essere paragonato con quello dei figli nati da precedenti relazione eterosessuali (dato che l'impatto emotivo sui bambini parrebbe dipendere più dallo stress di una separazione o di un divorzio che dall'essere cresciuti con due genitori del medesimo sesso).
A falsare ulteriormente il dato è anche il non aver considerato se i genitori avessero relazioni lungo termine stabili o se partner convivente avesse assunto un ruolo genitoriale. Per stessa ammissione dello studio, infatti, i genitori dello stesso sesso sono stati classificati solo come «le persone il cui coniuge o convivente era del medesimo sesso».
Interessante è anche notare come Sullins abbia giocato sull'ontologia per giungere alle proprie tesi. L'uomo sostiene che i genitori dello stesso sesso non possono essere entrambi i genitori biologici di un figlio e quindi non possono offrire loro lo stesso livello di cura dei genitori eterosessuali. Inoltre asserisce che «Il matrimonio fra persone dello stesso sesso assicura figli una persistente presenza dei loro genitori biologici comuni; il matrimonio tra persone dello stesso sesso assicura il contrario». Di certo non è semplice capire perché si tirino in ballo i matrimoni gay dopo aver condotto uno studio in cui si è volutamente ignorata l'unione esistente fra le coppie prese in esame.
Allo stesso modo le sue tesi appaioni ricolme di riferimenti al legame biologico, sostenendo che l'essere cresciuto da genitori biologici offra ai bambini una sorta di beneficio. Anche in questo caso il dato non è stato verificato dato che non si è guardato al rale legame biologico delle famiglie. Insomma, uno studio che giunge a conclusioni che non i è neppure provato a verificare appare a dir poco viziato, utile solo ad essere dato in pasto a tutti quai gruppi omofobi che sarebbero pronti a dar credito anche a Topo Gigio se solo sostenesse le loro tesi.