Corte europea dei Diritti Umani: l’obbligo alla sterilizzazione per le persone transessuali è in violazione dei diritti umani


La Corte europea dei Diritti Umani ha stabilito che l'obbligo alla sterilizzazione imposta da alcuni stati europei (tra cui l'Italia) ai transessuali per il cambio di sesso anagrafico è una violazione del diritto fondamentale al rispetto dell'integrità fisica della persona.
La sentenza è giunta in merito ad una causa intentata nei confronti della Turchia, sottolineando come le persone transessuali debbano veder garantito il diritto alla realizzazione personale e al rispetto dell'integrità fisica e morale.

Maria Grazia Sangalli, presidente della Rete Lenford, ha commentato: «Siamo contenti che la Corte, presieduta dal giudice italiano Riamondi, abbia deciso all’unanimità un principio fondamentale di ogni società civile. La sentenza della Corte europea dei Diritti Umani dà ragione a quanto abbiamo sempre sostenuto nei tribunali italiani e consentirà finalmente di interpretare la legge 164 del 1982, in materia di rettificazione anagrafica del sesso, in modo corretto, ovvero che lo Stato non può pretendere da una persona transessuale, che non lo voglia, di sottoporsi a intervento chirurgo che comporti la sterilizzazione. Anche la Corte costituzionale italiana è stata chiamata dal Tribunale di Trento a pronunciarsi sulla stessa questione. Riteniamo che la sentenza della Corte europea dei Diritti Umani sarà una pietra miliare anche per il nostro giudice delle leggi».
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