Il divieto alle «terapie di conversione» sui minori entra in vigore a Washington. La Camera dell'Oregon approva una legge simile


Con 41 voti a favore e 18 contrari, la Oregon House ha approvato un divieto alla pratica delle fantomatiche «terapie riparative» sui minori. La norma intende vietare ad assistenti sociali o professionisti della salute mentale (come psicologi o psichiatri) qualsiasi pratica atta a tentare di modificare l'orientamento sessuale o l'identità di genere dei minorenni.
Il democratico Rob Nosse ha sottolineato come tali terapie siano state ampliamene screditate e come possano spesso condurre a stati di depressione o di ansia. Gli oppositori si sono appellati al «diritto di parola» e hanno chiesto un'esenzione dal rispetto della legge da parte degli enti religiosi (peraltro gli unici a praticare tali aberranti pratiche).

Intanto Washington DC è diventato il terzo soggetto Usa a vietare le «terapie di conversione» sui minori. Votato all'unanimità dal Consiglio del Distretto di Colombia nel dicembre dello scorso anno, l'atto è diventato legge l'11 marzo in base alla sua revisione da parte del Congresso. Leggi simili sono già in vigore in California e nel New Jersey.
Il direttore esecutivo Glsen Eliza Byard ha sottolineato come pratiche simili siano «in grado di creare effetti pericolosi e perfino mortali, tra cui la depressione, diminuzione dell'autostima, abuso di sostanze e comportamento suicida». Anche in questo caso la norma è stata contrastata da vari gruppi religiosi.
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