Giacomo Poretti dalle pagine di Avvenire: «I figli delle famiglie omogenitoriali sono omg»


Ormai pare che l'insulto ai figli altrui sia diventato sport nazionale. Dopo i «bambini sintetici» di Domenico Dolce, è il turno dei «figli omg» di Giacomo Poretti.
L'attore comico (che in questo caso fa tutt'altro che ridere, ndr) ha lanciato il suo attacco dalle pagine del solito Avvenire, ormai palcoscenico di chiunque voglia sputare veleno contro le famiglie omogenitoriali. Citando ad ogni più sospinto Papa Francesco, Poterri afferma che:

Ben strano è l'essere umano, il quale è pronto a scendere in piazza se sull'etichetta del proprio cereale da colazione c'è scritto Ogm (organismo geneticamente modificato), evidentemente perché con questa manipolazione si è contravvenuto alla naturalità con cui cresce il frumento o la quinoa, naturalità che non ha inventato l'uomo, che riceviamo miracolosamente ogni volta che mettiamo un seme nella terra e che se ci ricordiamo di innaffiarlo, la primavera successiva si trasformerà in spiga. Ecco, l'essere umano è disposto a morire purché la spiga di frumento che darà da mangiare ai propri figli, sia solo naturale, incontaminata, e assolutamente non modificata «perché la modificazione dello stato naturale può indurre aberrazioni genetiche sino alla non remota possibilità di essere causa di malattie mortali per l'uomo. [...] Strano che poi per lo stesso essere umano, quando si tratta di famiglia, l'identico concetto di natura e naturalità diventi ingombrante e obsoleto; anzi, su questo argomento l’essere umano di questi tempi sta dando il meglio in termini di fantasia e immaginazione: modificazione del gene dell'embrione; utilizzo, temporaneo, di seme o di ovulo di persone sconosciute per poter fecondare l’ovulo di famiglia fallato o per poter sostituire il seme, sempre di famiglia, inadempiente; affitto, temporaneo, di uteri per poter far lievitare un bel bimbo (si può scegliere, non lo sapevate?) che poi verrà accolto da due papà o da due mamme, non è escluso che in futuro le mamme possano essere anche tre: una mette l'ovulo, la seconda ci mette l'utero e la terza lo fa crescere, di solito la nonna o la tata. Sulla figura del papà, il Papa ha detto che siamo messi un po' peggio.

Evidentemente intenzionato sostenere l'importanza del ruolo di genere (ossia del sostenere che una donna debba lavare le mutande al marito perché donna), Poretti rilancia alcuni noti slogan di gruppi integralisti come la Manif Pour Tous nell'affermare:

E poi i figli fanno domande difficili: «Papi, ma quando si sposano 2 uomini, a chi tocca buttare la spazzatura?». È più facile fare lo zio e il nonno. È più facile fare il Premier che fare il papà... tra poco aboliranno la nostra festa, e il 19 marzo, al posto della festa del Papà si festeggerà la festa del genitore 1 o 2.

Ormai privo di freni inibitori, Poretti si lancia anche nel sostenere che i gay distruggeranno al figura dei nonni. Una frase difficile da contestualizzare, ma che qualche malpensante potrebbe tranqueillamente ipotizzare sia stata buttata solo per cavalcare l'onda dell'omofobia che impera maggiormente fra le persone della terza età (notoriamente più integraliste nelle discriminazioni e più impressionabile con minacce infondate). Ed è così che il suo articolo si chiude con il sostenere che:

Il Papa mica si è scordato dei nonni, anche perché è difficile fare dei nonni Ogm: il nonno, quello vero, quello non adulterato è l’essere più fedele del pianeta: è lui che porta il nipotino agli allenamenti di calcio, è lui che lo va a prendere a scuola, è lui che lo porta a tiro con l’arco litigando con la nonna perché «il mercoledì c’è pianoforte non tiro con l’arco!»
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