Alberto Zelger vuole vietare il Verona Pride: «Creerebbe intralcio alla libera circolazione dei turisti»


A Verona prosegue incessante l'attività discriminatoria messa in atto dal consigliere comunale Alberto Zelger, già responsabile di aver chiesto l'introduzione di una mozione volta a chiedere che nelle scuole non si possa parlare di omosessualità nonché autore di una lettera segreta atta ad organizzare un coordinamento di opposizione ai diritti lgbt.
Capofila di un movimento integralista che chiede il divieto alla celebrazione del Gay Pride nel capoluogo veneto, il consigliere si è appellato a motivazioni al limite del ridicolo: «Ritengo questa manifestazione inopportuna -ha dichiarato- soprattutto perché colpisce il cuore della nostra città. Verona è la 4° città turistica d'Italia; una manifestazione di questo genere all'inizio dell'estate creerebbe intralcio alla libera circolazione dei turisti, tenendo conto che il centro storico di Verona è molto piccolo».
Zelger non ha mancato di sostenere anche che «Visto il comportamento degli attivisti omosessuali in precedenti manifestazioni dello stesso tipo, credo che le loro esibizioni urterebbero fortemente la sensibilità dei veronesi, tenendo conto che spesso offendono il sentimento religioso delle persone con offese al papa e alla Chiesa o con vere e proprie bestemmie. Verona è una città d'arte e l'accostamento di nudità carnevalesche alla bellezza architettonica della città è in forte contrasto con l'immagine che i veronesi vorrebbero dare ai turisti in visita alla loro città e inoltre – sottolinea sempre il consigliere – non risulta che la Soprintendenza sia stata nemmeno consultata».
Ormai inarrestabile nell'appellarsi a scuse patetiche, il consigliere ha sostenuto il protrarsi della festa sino alle 2 di notte sarebbe da ritenersi un motivo di disturbo alla festa del Corpus Domini che si svolgerà quella domenica. Il tutto concludendo il suo discorso nel sostenere che: «Condanniamo l'operato del sindaco e della giunta, per aver deciso dall'alto una manifestazione, che urta la sensibilità di gran parte dei veronesi e intralcia la stagione turistica, offrendo ai visitatori un'immagine distorta della nostra città. Ci meravigliamo altresì dell'inerzia dei "sedicenti assessori cattolici", che non si sono opposti a tale decisione quando potevano farlo. Chiediamo infine che il sindaco e la giunta ritornino su questa decisione, spostando la manifestazione in un luogo periferico della città, dove non possa creare disagio alla popolazione residente e ai turisti in visita alla città o interessati agli spettacoli areniani, e non alle indecenze organizzate contro il buon senso e il buon gusto».
Si stima che l'evento potrà portare alla partecipazione di circa 5000 manifestanti con un afflusso in città di circa 10.000 persone. È evidente come quei numeri siano sinonimo di introiti per le attività commerciali della città, ma secondo Zelger bisognerebbe rinunciarvi pur di non disturbare i bigotti.
La posizione dell'assessore è stata ampliamene diffusa dall'associazione Provita, la quale non ha mancato di aggiungersi commenti personali e foto decontestualizzate pur di creare odio sociale nei suoi lettori (già di per sé ideologizzati e propensi all'integralismo) Ed è così che le immagini proposte non riguardano eventi italiani ma stranieri, con tanto di assurdi commenti in cui affermano: «Abbiamo esitato a pubblicare questa foto, ma almeno mostra ciò che si "celebra" in queste occasioni: si tratta di una scena oscena al gay pride di Madrid il 2013. C'è qualcosa di cui essere orgogliosi?»;.
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