Carlo Aveta, il candidato del Pd che ama Mussolini e disprezza i gay


«Si può ancora dire in un Paese libero e democratico che i gay mi fanno schifo. Ritengo che una persona può fare quello che vuole ma nella pubblica strada se due persone si baciano nude è indecente anche se lo fanno due etero per una questione di decoro pubblico». È una delle dichiarazioni rilasciate a Radio Club 91 da Carlo Aveta, ex-dirigente della Destra ed attuale candidato con il Partito Democratico in Campania (in apertura ritratto nella foto-ricorswo che si è fatto scattare dinnanzi alla tomba di Mussolini).
L'uomo ha anche precisato che «Sono pronto a discutere delle unioni civili ma dinanzi al matrimonio no. Sono contrario alle adozioni per i gay. Se chiediamo a 10 italiani se si indignano di vedere persone nude che si baciano, probabilmente 9 su 10 la pensano come me». Dinnanzi al fascismo, Aveta dice che «butto via l'antisemitismo e la guerra, ma lo Stato sociale ha risollevato l’Italia dalle macerie della guerra. Per questo mi fermo al 1936. Le dittature sono negative ma non possiamo dire che Mussolini fece cose negative. La sanità, la previdenza e le opere pubbliche di Mussolini non sono certo da buttare via».
Dinanzi a chi non ha manco il coraggio di sostenere le i propri pregiudizi ma si nasconde nell'attribuirli sommariamente alla maggioranza della popolazione (il sostenere che 90% degli italiani siano schifato dai gay è pura follia, ndr) e dinnanzi a chi rimpiange il fascismo di Mussolini, c'è ancora da stupirsi se l'Italia il fanalino di coda? Quale futuro potremo dare al Paese se i partiti di centro destra continueranno a presentare personaggi impresentabili che risultano offensivi verso l'intelligenza dell'elettorato?

Flavio Romani, presidente nazionale di Arcigay, osserva come «fuori dall'Italia frasi del genere determinano la fine di carriere politiche. In Italia invece si può essere incivili come Aveta nelle sue esternazioni pubbliche, totalmente irresponsabili nel gestire le proprie cariche istituzionali, e poi candidarsi per uno scranno in Consiglio regionale, per giunta nella coalizione di centrosinistra. Un fatto grave, che scavalca i requisiti minimi che un rappresentante eletto nelle istituzioni dovrebbe possedere. Ad aggravare la situazione, poi, giungono le dichiarazioni dello stesso Vincenzo De Luca, candidato governatore in quota Pd: con una carambola di argomenti, che scivolano dal bonario rimprovero all'inconcepibile minimizzazione di un fatto grave, De Luca conferma il sodalizio col candidato proveniente dalla Destra, senza nemmeno manifestare un disagio. Perché "dicono che Aveta sia una brava persona", spiega oggi sulla stampa, come se pareri riferiti avessero agli occhi di chicchessia più valore dell'evidenza dei fatti. A De Luca e Aveta voglio dire una cosa chiara: è inammissibile l'incompetenza con cui trattano un tema come l'omofobia ed è avvilente che due personaggi che aspirano a cariche pubbliche facciano spallucce davanti a prese di posizione che lacerano il tessuto sociale e offendono cittadine e cittadini. Non solo: il caso De Luca è ormai un caso nazionale e proprio oggi al candidato vengono rivolte chiare domande dai mezzi di informazione. Siamo in attesa anche noi delle urgenti e a questo punto ineludibili risposte del candidato governatore».

E se il Pd si proporrà alle elezioni campane con un supporter si Mussolini, Forza Italia ha deciso di escludere Alessandro Cecchi Paone da capolista per sostituire il suo nome con quello di Alessandra Mussolini (nipote di Benito Mussolini, da lei sempre strenuamente difeso).
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