Gli Stati Uniti verso una legge federale per bandire le cosiddette «terapie riparative»


Martedì mattina, il deputato democratico Ted Lieu introdurrà una proposta di legge federale volta ad impedire qualsiasi sforzo commerciale intenda promettere di modificare l'orientamento sessuale o l'identità di genere delle persone.
«Le cosiddette terapie di conversione sono viste dai cittadini come ciarlataneria, come un qualcosa che danneggia la gente» ha sottolineato il deputato. «Alla fine credo che il Congresso giungerà a quella conclusione ma è necessario cominciare da qualche parte, ecco perché stiamo introducendo questa proposta di legge».
L'intenzione è quella di etichettare le cosiddette terapia di conversione come «pratiche sleali o ingannevoli», rendendole di fatto illegali in base al Federal Trade Commission Act. Dato l'enorme giro di affari che ruota attorno a quelle ciarlatanerie, è facile immagine che cristiani e repubblicani non mancheranno di tentare di affossare la norme. Dal canto suo Lieu può fare affidamento su tre dozzine di co-sponsor democratici e, soprattutto, sul fondamentale appoggio del leader della minoranza (Nancy Pelosi) che ha firmato la norma come uno dei co-sponsor principali.
Se in alcuni stati Usa sono già state approvavate norme che vietano tali pratiche sui minori, nel caso specifico il divieto riguarderebbe tutti i cittadini. «La frode è frode -ha ricordato Lieu- sia che la si pratichi su un 16enne o su un 45enne».
5 commenti