I bigotti statunitensi: il disastro di Philadelphia è stato causato dall'omosessualità del macchinista


Sono almeno sette le vittime dell'incidente ferroviario avvenuto ieri sera vicino a Philadelphia, tra loro anche un italiano. Le cause non sono ancora chiare ma il disastro ha già riacceso le polemiche sullo stato delle infrastrutture americane, spesso obsolete e non in grado di garantire la sicurezza dei viaggiatori.
Eppure, non appena si è scoperto che il macchinista era gay, i bigotti hanno immediatamente deciso di strumentalizzare la tragedia. A guidare la campagna diffamatoria troviamo Charles C. Johnson, un'integralista cristiano di estrema destra.

È attraverso Twitter ed il suo giornale che l'uomo ha iniziato a sostenere che il disastro sia stato causato dall'omosessualità del macchinista (nella foto). Ha detto che i gay sono più propensi ad avere malattie mentali e che gli americani dovrebbero rendersi conto del pericolo rappresentato dal permettere alle persone lgbt di poter lavorare.
A chi gli ha fatto notare che non ci sono prove di una relazione fra il disastro e l'orientamento sessuale, lui ha risposto che non ci sono neppure prove del contrario e quindi è un suo diritto sostenere che sia andata così. Si è anche vantato di essersi messo immediatamente a frugare sui social network alla ricerca di materiale con cui screditare la sua vittima, ha fornito ai suoi lettori ogni dettaglio della sua vita privata ed ha inneggiato alla pena di morte per un uomo di cui non è ancora stata accertata alcuna responsabilità..
Ha persino cercato di creare un parallelismo fra l'omosessualità del macchinista e quello del co-pilota dell'Aribus 320 della Germanwings che lo scorso marzo si è schiantato sulle Alpi francesi. Dai messaggi emerge anche come l'unico suo rimpianto sia il fatto che che l'uomo fosse bianco e che quindi non si prestasse al lancio di affermazioni razziste.

Con il passare delle ore, i messaggi pubblicati da Johnson sono diventati sempre più patetici ed interessati ad un'unica cosa: il pene del macchinista. L'integralista cristiano dice di essere entrato in possesso di molte foto che ritrarrebbero i suoi genitali, ha più volte promesso di pubblicarle come prova della sua insanità mentale (non è chiaro se sostenga che un uomo che ha un pene sia un malato mentale, ndr) e si è lagnato di come presunte leggi californiane non gli consentissero la pubblicazione di materiale pornografico.
Peccato che sia facile pensare che la vera motivazione sia asssai puà semplice e che probabilmente quegli scatti non esistono neppure. La ricerca di quel materiale è infatti stata lanciata su Twitter, dove Johnson ha chiesto ai suoi lettori di indicargli il profilo Grindr del macchinista (peccato che l'applicazione non funzioni così e che, comunque, non garantisca l'assenza di materiale esplicito nei profili). L'impressione è che si cercasse un pretesto per cercare di sostenere l'immoralità dell'uomo (anche se la perversione appare più evidente in chi è ossessionato da quel materiale in chi magari ha solo delle semplici fotografie private, ndr).
Interessante è anche notare come ad aver reso il macchinista «un radicale attivista gay» sia stata la donazione di 100 dollari per sostenere il matrimonio egualitario a Washington.


Charles C. Johnson è una sorte di Adinolfi statunitense (un accostamento che non è dettato solo da una certa somiglianza fisica). Johnson si vanta in continuazione dei suoi «molti successi superlativi», sostiene che la gente lo critichi perché lui «è un vero giornalista» e afferma che il suo giornale sia l'unico a battersi contro i falsi miti. Sostiene che le dsue vittime siano dei piagnoni e gli piace minacciare di citare in giudizio la cente (c'è anche un sito che si occupa di contare le ore passate dall'ultima minaccia). È solito chiamare la polizia per denunciare come «stalker» chi non apprezza i suoi tweet, ma poi riempie il suo profilo di fotografie scattate dinnanzi alle case private di gente che ha deciso di prendere di mira.
Ha difeso gli stupratori sostenendo che le loro vittime non possano essere considerate tali sino al temine del processo. Conosce la Bibbia, si dice convertito al cattolicesimo anche se pensa che il Papa sia «fuori dal mondo» perché non odia i musulmani.
Si vanta di essere «grasso e tarchiato». Al college aveva una fidanzata asiatica ma l'ha lasciata per sposare moglie «cristiana indonesiana».
Sostiene anche che sia la scienza a sostenere che i bianchi (e gli asiatici) siano più intelligenti di tutti gli altri, così come sostiene che Obama debba necessariamente essere gay se collabora con gay dichiarati.
Si definisce il più grande comunicatore di tutti i tempi e sostiene di aver salvato migliaia di vite con i suoi tweet.
Afferma di essere come Nelson Mandela ma non come Malcolm X (ma poi ha anche sostenuto che Mandela è «un terrorista», ndr). Vuole entrare nel Congresso per proporre una legge che vieti l'ingresso negli Usa ai ai mussulmani e sostiene che negli anni '80 si sarebbero dovuti pubblicare nomi e indirizzi dei malati di AIDS. Crede nella «schiavitù naturale» ma non nell'esistenza del Ku Klux Klan. Dice che, se fosse francese, sicuramente voterebbe per la destra Jean-Marie Le Pen e Le Front National.
Si lamenta spesso dei termini di servizio di Twitter e sostiene di non capire perché il suo account è stato sospeso almeno tre volte. «Sono i liberali!», sostiene.


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