Anche scene gay nel porno più antico del mondo


Il Kangjiashimenji Petroglyphs è un'insieme di incisioni rupestre situate in una remota regione nel nord-ovest della Cina. Realizzate più di 3.000 anni fa, rappresentano uno dei più antichi reperti conosciuti raffigurante attività sessuali esplicite.
La loro scoperta venne compita dall'archeologo Wang Binghua alla fine del 1980, ma solo recentemente si è iniziato a parlare di quelle cento figure che mostrano varie modalità di esprimere la propria sessualità.

La studiosa Maria Mycio racconta come «I pochi studiosi che hanno studiato quei petroglifi ritengono che le figure a clessidra simboleggino le femmine. Hanno torsi stilizzati triangolari, fianchi e gambe tornite ed indossano copricapi conici con dei ciuffi. Le immagini maschili sono invece triangoli più piccoli con le gambe a bastone e teste nude». L'ithyphallic è il termine con cui gli archeologi sono soliti indicare il pene in erezione e quasi tutti i maschi raffigurati ne hanno uno.
A destare curiosità è come una terza serie di figure appaia rappresentare dei personaggi bisessuali (o dei trangender) attraverso la combinazione di elementi maschili e femminili: ci sono figure dotate di ithyphallic che indossano copricapi femminili, altre hanno una decorazione sul petto e, talvolta, una maschera.

All'interno del complesso sono state identificate quattro scene completamente sviluppate. Nella prima sono raffigurate nove grandi donne e due piccoli uomini che danzano in cerchio. Un personaggio bisessuale è raffigurato sul lato mentre mostra un'evidente erezione.
Nella seconda scena uomini e donne ballano attorno ad una figura bisessuale che si accinge a penetrare una figura femminile femmina. A sinistra, un altro bisessuale che indossa una maschera a forma di scimmia sta per penetrare in un'altra persona priva volto.
La scena successiva mostra alcuni bambini che escono da una figura femminile che viene penetrata simultaneamente da un personaggio maschile e da un bisessuale. Altri tre maschi in stato di erezione attendono il loro turno.
Nell'ultima scena non è raffigurata alcuna donna: due uomini si abbracciano mentre sullo sfondo un terzo uomo pare intento a masturbarsi.
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