Creata la paura, ProVita batte cassa


Qual è la differenza fra Wanna Marchi e l'associazione ProVita? A voi trovarla.

Wanna Marchi è stata arrestata, processata e condannata per bancarotta fraudolenta, truffa aggravata e associazione per delinquere finalizzata alla truffa in seguito alle sue televendite. Il raggiro coesisteva nel creare una paura irrazionale nelle persone, sostenendo fossero stati colpiti dal malocchio. A quel punto vendeva anche la soluzione: talismani, amuleti e kit contro le influenze maligne. Il 4 marzo 2009 la Corte di Cassazione ha confermato in via definitiva la sua condanna a 9 anni e 6 mesi di reclusione.

L'associazione ProVita è impegnata da tempo a cercare di inculcare una paura irrazionale basata su una fantomatica «propaganda gender» che, a loro dire, sarebbe orientata ad «omosessualizzare» la società. Si sostiene che i propri figli stiano correndo dei gravissimi rischi e che la famiglia sarà devastata se i diritti civili non rimarranno riservati ai soli eterosessuali.
Anche se può sembrare assurdo, lo Stato italiano ha classificato quell'associazione come una «organizzazione non lucrativa di utilità sociale», abilitandola così a poter accedere al 5 per mille. Ed è proprio attraverso quella possibilità che l'associazione ha deciso di vendere la propria soluzione al finto problema da lei stessa creato, offrendosi come colei che provvederà a «difendere le donne ed i bambini» in cambio dei soldi che le verranno destinati.
Nel loro gergo, la locuzione «difendere i bambini» significa impedire che i gay possano avere diritto alla pensione di reversibilità, così come il «difendere le donne» significa provarle del diritto di scelta attraverso l'imposizione di gravidanze non desiderate (soprattutto in caso di stupro) attraverso una maggiore diffusione di medici obiettori.
Come in ogni televendita che si rispetti, non manca neppure l'omaggio. A chiunque dia prova di aver detinato a loro il proprio 5 per mille, l'associazione invierà quattro copie della sua rivista. La richiesta dovrà pervenire attraverso un modulo di profilazione in cui non è data alcuna indicazioni sulle finalità di quella raccolta di nomi e di indirizzi.
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