Giorgio Ponte: «I gay sono i veri omofobi ed Gay Pride sono inni all'omofobia»


Giorgio Ponte è ormai una firma fissa del sito di Adonolfi. Da quando ha dichiarato di essere gay e di sentirsi inferiore agli eterosessuali, il professore di religione è diventato un vero e proprio idolo dell'integralismo cattolico. E lui, da bravo adepto, sta facendo di tutto per compiacerli.
Ha già provveduto a sostenerete che Luca Di Tolve si un regalo di Dio all'umanità, che è certo che che la sua omosessualità non sia innata ma dovuta a cause esterne e si dice felice di voler rimanere casto a vita.
Per quanto opinabili, tali posizioni sarebbero lecite se lui non volesse che le sue scelte siano imposte per legge agli altri.

Intenzionato ad alimentare odio verso i gay, Ponte ha concesso la solita "testimonianza" (ovviamente priva di controparte) sulle pagine de La Croce. Racconta di come stesse serenamente facendo volantinaggio per sostenere le veglie delle Sentinelle in piedi quando una ragazza «con fare aggressivo» gli avrebbe chiesto se fosse gay. Dice di aver disposto di sì, anche se ci tiene a precisare ai lettori che la sua risposta era errata dato che «l'omosessualità non è un'identità, ma in quel momento la situazione non permetteva disquisizioni sulla differenza tra attrazione, pulsione ecc».
Lamenta di come la ragazza gli abbia detto che la sua presenza lì era strana, dato che appariva come un afroamericano iscritto al Ku Klux Klan, ma lui avrebbe ribattuto che «non mi risultava che le Sentinelle avessero mai bruciato in piazza nessuno e che in ogni caso gli omosessuali non sono una minoranza etnica, ricordandole che fino a prova contraria entrambi appartenevamo ancora alla razza umana».
Poco chiaro è se con quell'affermazione intendesse dire che i neri non fanno parte della razza umana, ma curioso è sicuramente il suo negare che le Sentinelle provino astio nei confronti dei gay (nel migliore dei casi, sui loro siti li apostrofano con i nomi più offensivi che riescono a trovare).

A quel punto Ponte dice che «Dimostrando un'elevata maturità, la donna mi ha fatto il verso.Sì, avete capito bene. Una lesbica mi ha sfottuto per i miei modi effeminati. Con tanto di manina svolazzante e vocetta stridula» e dice anche di averle risposto «Ti rendi conto che tu sei l'unica in questa piazza che mi sta sfottendo per la mia omosessualità? Nessuno dei presenti si sarebbe mai permesso di fare una cosa del genere. Ora dimmi, se questa parola avesse un senso, chi è omofobo fra noi?».
Eccoci qui, sulla base di una storia non verificabile Ponte è giunto al suo obiettivo: sostenere che i gay siano omofobi e le Sentinelle siano le persone più aperte alla diversità di questo mondo (in fondo chiedono solo di rinunciare ad ogni diritto ed una vita sessuale, poi il resto gli vai bene).

Il professore di religione passa così a sostenere che «le pagliacciate che si vedono ai Gay Pride sono inni all'omofobia, in quanto ridicolizzano, umiliano e riducono a macchiette tante persone omosessuali che vivono la loro vita con grande dignità. Se poi esistesse una legge per punirla, l'omofobia, allora bisognerebbe anche multare tutti quei frequentatori dei locali gay che sono pronti a selezionare amicizie e conoscenze in base alla disinibizione sessuale o ai canoni estetici che un dato sottogruppo gay richiede, pena l'emarginazione».
Insomma, ricorrendo ai più biechi stereotipi, Ponte dice tutto e il contrario di tutto. Sostiene che i gay siano umiliati day gay, ma poi dice che i gay non sono gay se non sono depravati. Così, a prescindere (ovviamente a meno che non facciano l'insegnante di religione ed abbiano rinunciato al sesso, in quel caso sono eroi).

Si passa poi al contestare la legge Scalfarotto: «Dobbiamo dire che un atto di violenza su un omosessuale è più grave di quello su un qualsiasi altro essere umano?» domanda senza tener conto di come il suo dichiararsi cristiano lo porti a godere di quella stessa legge che non vuole sia estesa ad altri). Poi torna l suo solito tormentone che vorrebbe spiegare che l'Oms sbaglia e nel sostenere che l'omosessualità non sia una sorta di patologia:

Tutto questo sarebbe mera speculazione, se non fosse che da giorni ormai i miei detrattori mi danno dell’"omofobo interiorizzato": dicitura inventata negli anni ’70 dalla psicologia ufficiale per bollare tutti gli omosessuali che ragionano fuori dal sistema-gay. In particolare l'idea che l'omosessualità abbia della cause psicologiche è stata motivo di grandi discussioni [...] Il fatto di riconoscere delle cause psicologiche a certi atteggiamenti, quali che siano, non implica mai un giudizio di valore su chi li vive, né toglie che il più delle volte essi non siano stati originariamente scelti, e che talora possano anche essere irreversibili.
Io stesso, pur sapendo perché provo attrazione per persone del mio stesso sesso, sono ancora qui che con quelle attrazioni ci convivo. Non mi sento colpevole per il mio desiderio, né mi giudico per questo, ma aver capito certe cose sulla mia storia mi ha permesso di vivere e gestire con maggiore consapevolezza dei comportamenti correlati al mio orientamento sessuale che erano, e sono, dannosi per la mia vita.

Insomma, la solfa è sempre quella: lui si sente un malato ed è felice quando l'integralismo cattolico lo bolla come tale. Evidentemente non riuscendo ad appagarsi pienamente con gli insulti ricevuti, allora vuole che le sue scelte siano imposte per legge a chi ha deciso di vivere liberamente la propria omosessualità (che va ricordato, non è una «pulsione» ma un «orientamento»).
Inoltre non ci è dato di sapere se Ponte abbia avuto un'adolescenza morbosa fatta di sesso scadente ed occasionale, ma intollerabile è che lui vada in giro a dire che tutti i gay debbano essere ricondotti ad uno stereotipo simile.
Per quanto sia facile provare pena e compassione per una vittima dell'omofobia ridottasi a negare sé stesso pur di compiacere i propri aguzzini, non è accettabile che ciò si tramuti in un'odio e in una violenza verso chi vive serenamente la propria vita. Se a muoverlo è l'invidia e la voglia di vendetta verso chi è felice, che inizi a farsi qualche domanda al posto di iscriversi alle Sentinelle in piedi!
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