Gruppi cattolici chiedono il ritiro del patrocinio al Pavia Pride


Il consigliere comunale Rodolfo Faldini si presenta sul suo profilo Facebook attraverso un'immagine che lo ce lo mostra tra i partecipanti di una manifestazione delle Sentinelle in piedi. E se quel movimento ha da sempre cercato di legittimare i propri proclami d'odio attraverso il sostenere che l'omofobia sia da tutelare come una «libertà di opinione» (forse al pari di omicidio e genocidi che esprimono «libere opinioni» di assassini e dittatori, ndr), ancora una volta è nel nome di un'ideologia che i suoi adepti vogliono negare che gli altri possano esprimersi.
In quella che pare ormai diventata una crociata dell'integralismo cattolico contro il diritto all'esistenza delle minoranze, il mondo cattolico pavese chiede che il Comune di Pavia ritiri il patrocinio al Pavia pride.
«Chiediamo –ha dichiarato Rodolfo Faldini– che il Comune revochi il proprio patrocinio a questa iniziativa. Il nostro timore è che il gay pride sia una sorta di "cavallo di Troia" per introdurre altri temi sui quali siamo nettamente contrari. Come, ad esempio, l'adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso. Tra i firmatari di questo appello c'è anche l'ex assessore ai servizi sociali, Sandro Assanelli, e altri esponenti del mondo cattolico pavese».

Nei giorni scorsi il Pavia Pride era stato già vittima di esplicite minacce da parte di gruppi neonazisti a cui la questura ha dato il permesso di organizzare contro--manifestazioni in occasione della parata di domani.
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