La Cuccarini sta con Adinolfi. La Laurito no


Pare proprio che Lorella Cuccarini abbia deciso di dire addio a quel pubblico gay che per anni ha garantito il suo successo professionale. Nella giornata di ieri la showgirl non si è limitata a retweettare un vergognoso post con cui La Manif Por Tous si vantava del successo della manifestazione omofoba di Roma, ma ha anche affermato di essere favorevole alle unioni civili ma non all'adozione perché «i bambini non si comprano».
Vien da sé che quell'ultima affermazione, ritornello tipico degli slogan ideologizzati di Adinolfi, rischi di essere la goccia che fa traboccare il vaso dinnanzi a quello che lei reputa un'opinione personale. Peccato che sia un discorso assurdo il voler sostenere che due gay potrebbero avere figli solo mediante il ricorso all'utero in affitto. Non è difficile capire che l'adozione permetterebbe a due gay di poter offrire il proprio affetto ad un bambino bisognoso (abbandonato dalla sua tanto decantata "famiglia tradizionale") mentre è l'attuale norma a rendere l'utero in affitto l'unico modo con cui due gay possano avere figli. Ad oggi la pratica è illegale in Italia e in gran parte d'Europa, eppure i più facoltosi non avrebbero problemi a recarsi all'estero per tornare con i figli (così come tante coppie etero fanno) e dal canto suo l'attuale norma non fa che privare il bambino di tutele legali, nulla di più.

Una prima risposta le è stata data da Maurisa Laurito che, dal palco del Gay Village, ha affermato che qualcuno dovrebbe ricordare a Lorella che se non fosse per le persone dalle quali vuole difendere i suoi figli, dubito fortemente che sarebbe mai stata «la bionda più amata dagli italiani».
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