Le indagini sono in corso ma Imola Oggi ha già emesso la sua sentenza: è colpa dei gay


«Non sapete che piacere mi ha fatto che questo padre abbia pestato la maestra. Questo è un esempio che dovrebbero seguire molti genitori». È uno dei commenti apparsi su Imola Oggi in merito ad un articolo che pare sia stato scritto con l'unico scopo di istigare alla violenza.
Il sito, noto per la sua omofobia e il suo razzismo, racconta la storia di una denuncia che sarebbe stata posta verso alcune insegnanti di un asilo di Treviso. Si sostiene che le insegnanti avrebbero costretto i bambini a spogliarsi e si racconta di come uno dei genitori ha picchiato e mandato all'ospedale una delle insegnati.
Curiosamente gli unici dettagli che il giornale di preoccupa di omettere è come ci fossero dissapori tra i querelanti e la maestra e come i controlli medici richiesti dai carabinieri non abbiano rilevato assolutamente nulla.

Attraverso alcuni link strategicamente piazzati, Imola Oggi cerca anche di creare anche dei collegamenti logici con il "gioco del rispetto" e con le falsificazioni che lo vedrebbero come un qualcosa di legato alla sessualità dei bambini (nonostante in realtà non vi è nulla di sessuale e lo scopo è semplicemente quello di insegnare alle bambine che una donna può ambire anche a qualcosa di diversi dall'essere sottomesse al proprio marito). Eppure la falsificazione proposta da Imola Oggi è sufficiente perché qualcuno commenti: «Negli asili e nelle scuole molti insegnati sono interessati solo a far passare queste nozioni, a scardinare i principi naturali per cui si nasce maschi e femmine e a insegnare ideologie fuorvianti senza basi scientifiche al fine di incoraggiare le esperienze omosessuali».

Il solo sostenere che si possa essere «spinti all'omosessualità» sia un qualcosa privo di ogni fondamento ma, in un mondo in cui gli omofobi si attraggono a vicenda, fra i commentatori di Imola Oggi non poteva mancare il solito promotore delle fantomatiche terapie riparative:

Bisognerebbe iniziare a spiegare agli adulti che anche l'eterosessualità non è innata anche se predeterminata dalla natura stessa (vedi conferme scientifiche). Perciò va protetta da tutto ciò che la minaccia. Viene minacciata dalle menzogne sociali e dalla mancanza di corrette informazioni come credere che gli orientamenti siano innati e immutabili e tutti uguali tra di loro, pornografia, traumi, propagande ideologiche distorte, questi "giochetti" fatti sui bambini ecc.. come pure dalla mancanza di equilibri famigliari. Sono tutte cose che hanno un'influenza nel trascinare i bambini e le persone verso altri orientamenti e nella confusione psicologica.

Dinnanzi a simili stupidaggini non vale neppure il tempo di spiegarne l'assurdità (al massimo qualche domanda su quali siano le sventolate verità scientifiche che non vengono citate), eppure Imola Oggi non ha dubbi nel sostenere che chi non mette in relazione i presunti abusi con l'omosessualità «vive con lo sterco sugli occhi». Altrettanto impossibile è il per replicare dato che, curiosamente, i commenti sul sito risultano chiusi (sia mai che qualcuno potesse mettere in discussione il pensiero unico omofobo di chi non accetta la natura).

Strumentalizzata la vicenda, Imola Oggi ha cessato di occuparsi della vicenda e di tutti gli sviluppi che ne sono conseguiti. La notizia viene ripresa solo per proporre il parere di una delle madre che ha denunciato l'insegnante, pronta a sostenere che «gli altri genitori sono increduli perché sono scemi». Si preferisce sorvolare su come il pestaggio sia stato compiuto da una persona che qualche giorno prima era stato segnalato ai carabinieri dall'insegnante picchiata in seguito ad una rissa avvenuta nel parcheggio della scuola. Così come pare non importi se molti genitori si siano presentati dinnanzi alle forze dell'ordine per difendere le docenti. Non ci si preoccupa neppure di come in quella scuola non fossero previsti corsi di educazione sessuale (compreso il gioco del rispetto) o di come la denuncia sia stata presentata da un gruppo isolato ed omogeneo.
Dalle pagine de La Tribuna di Treviso una delle insegnanti denunciate ipotizza che «c'è una coincidenza temporale strana tra quanto successo e la recente pubblicazione delle graduatorie per l'ammissione a scuola del prossimo anno. In queste graduatorie risultano esclusi diversi bambini rom, i cui genitori sono parenti o amici di quelli che ci hanno denunciato. Non vorremmo che il polverone fosse stato sollevato ad arte per gettare cattiva luce sulla scuola, in modo da convincere altri genitori a ritirare i propri figli, liberando così i posti proprio per i bambini del gruppo rom che sono stati esclusi».

Le indagini dei carabinieri stanno proseguendo e solo quelle potranno dirci con esattezza che cosa è accaduto. Ma Imola Oggi ha già provveduto a processare e condannare le maestre per il solo gusto di poter sostenere che sia tutta colpa dei gay (che peraltro non hanno nulla a che vedere con la vicenda).
L'unico dubbio è se ora si stiano mangiando le mani nel venire a sapere che la denuncia è stata posta da sette rom, un motivo che li avrebbe potuti portare strumentalizzare il tutto per invocare il genocidio degli stranieri (così come solo soliti fare, al punto da essere pronti ad insultare il Papa per la sua contrarietà all'uccisione di chi intraprende un viaggio della speranza).

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